La tradizione delle uova pasquali.
E’ nato prima l’uovo o la gallina? E l’uovo di Pasqua? Certo è che l’uovo è tra gli elementi irrinunciabili della Pasqua.
Maria Catalano Fiore
L’uovo, dal tempo dei tempi ha sempre avuto un valore simbolico enorme, l’uovo è il simbolo della vita e della rinascita. Tracce di uova propiziatorie, in terracotta dipinte, sono state ritrovate già in insediamenti preistorici, poi persiani, egiziani, greci, persino nei paesi nordici. E’ indubbio che l’uovo è un elemento irrinunciabile, per la nutrizione, energia e salute. Il cristianesimo ha reinterpretato ed inglobato, questa antichissima tradizione, come tante altre, intrecciando simbologia e religione, poi trasferendolo nelle citazioni delle nuove scritture.
Nelle più antiche culture le due curve, quelle della terra e del cielo, unendosi, sono interpretate come un uovo e perciò simbolo di vita. Per gli Egizi, invece, l’uovo è l’origine di tutto e il fulcro dei 4 elementi aria, acqua, terra e fuoco. Consideriamo che, in primavera, la natura risorge. I Persiani amavano regalarsi proprio uova come simbolo di nuova vita. A tutt’oggi, è in uso nelle zone rurali regalarsi uova in segno di amicizia, anche in altri periodi dell’anno.
L’usanza di regalare le uova, a Pasqua, o anche in primavera, si estende anche in Occidente, probabilmente durante l’alto medioevo. Il concretizzarsi del Cattolicesimo si appropria di queste tradizioni cosi simboliche e radicate. In Germania, ad esempio, già intorno all’anno mille cominciano a regalarsi uova bollite avvolte in foglie o fiori, in modo da colorarsi naturalmente.
L‘uovo diventa così il simbolo che meglio rappresenta il Miracolo della Resurrezione di Cristo, assorbito totalmente dal Cristianesimo, ed inserito pienamente nell’iconografia artistica cattolica.
Le origini dell’uovo di cioccolato sono da ricondurre al re sole Luigi XIV, fu lui a far creare, da estimatore, dopo aver introdotto a corte, dall’America del sud, il cacao, a far realizzare dal suo maestro cioccolatiere un uovo con la crema di cacao.
Tra i nobili, invece,si diffonde l’abitudine di omaggiarsi di uova d’oro o argento, che si aprivano per contenere una piccola sorpresa, sempre preziosa. Presso la corte Russa si raggiungono vette ineguagliabili con l’orafo Peter Carl Fabergè (1846-1920): la sua prima creazione è un uovo di platino smaltato di bianco, al suo interno un altro uovo, poi ancora sino ad un piccolo pulcino, un po’ nel sistema tradizionale russo della matrioska. Lo Zar Alessandro III commissiona per la Zarina delle meravigliose uova decorate (l’intera collezione imperiale conta 52 stupefacenti esemplari), sempre apribili per contenere un altro prezioso gioiello. Fabergè, ovviamente ha un successo strepitoso. Ma anche a Torino, patria italiana del cioccolato, già ad inizi ‘700 vi è l’usanza di inserire un piccolo regalo nell’uovo di cioccolato. Secondo tale teoria pare siano stati i piemontesi ad influenzare prima la Francia e poi la Russia.
La vera idea che il cioccolato possa essere manipolato, risale però ad inizio ‘800. I passaggi tra cioccolatai francesi, svizzeri e torinesi, sono molto complessi da sintetizzare, basta ricordare le innovazioni di Francis Luis Collier, il quale nel 1819, realizzò la prima macchina per la modellazione del cacao in pasta, per poter poi formare le tavolette di cioccolato da rivendere. Ma è l’olandese Coenraad Van Houte, che,intorno al 1820, inventò una pressa idraulica per poter sagomare la pasta di cacao e creare anche le uova. A Rodolphe Lindt si deve in conciaggio.
La prima produzione industriale di uova di cioccolato per tutti, sembra infine, merito di John Caldbury nel 1875. John Caldbury La prima produzione industriale di uova di cioccolato per tutti, sembra infine, merito di John Caldbury nel 1875.
Il successo di massa, con la vendita di uova di produzione industriale, si avrà solo nel 900 e soprattutto dopo il secondo conflitto mondiale con il boom economico.
I paesi nordici, soprattutto quelli scandinavi, svincolati dalla religione Cattolica, ma più legati alla natura, alla terra ed al progredire delle stagioni, al ritorno della primavera, usano allestire l’albero pasquale, ampie fronde vengono addobbate con uova sode colorate, nastri e fiocchi.
Una serena Pasqua 2020 a tutti, nonostante tutto.