L’adrenalina scorre in Basilicata
Spesso in Italia, e soprattutto al sud, abbiamo cose incredibili così poco pubblicizzate, che le ignoriamo totalmente. Ci pensa l’alto numero di turisti a farcele apprezzare. Due esempi: “Il volo dell’Angelo” o il “Ponte Tibetano”.
Maria Catalano Fiore
L’uomo moderno, apatico, pantofolaio, ovviamente, anche lo sportivo, in alcuni momenti ha bisogno quasi di sfidare la natura, il cielo, di provare emozioni forti e soprattutto guardare dall’alto spettacoli mozzafiato come le Dolomiti lucane e i suoi antichi borghi arroccati su di esse.
Una esperienza, senza dubbio unica, che si sta diffondendo sempre più anche in Italiam dove abbiamo persino dei primati!
In Basilicata, infatti, sospesi nel vuoto su un porte di corde possiamo percorrere il “Ponte Tibetano” più lungo al mondo, oppure possiamo, appesi ad un cavo di acciaio lanciati a tutta velocità per centinaia di metri affrontare il “Volo dell’Angelo”.
Il “Volo dell’Angelo”: tre km di adrenalina pura ad una velocità massima di 120 km orari; un senso di leggerezza e libertà per ammirare le meraviglie delle Dolomiti Lucane. Questo “Volo dell’Angelo” è il primo impianto italiano a “moto inerziale” e il più lungo in Europa, tra i bellissimi ed antichi borghi di Castelmezzano e Pietrapertosa nel cuore della Basilicata.
Si vola tra guglie di roccia, querce e borghi incastonati nella pietra, lungo un carrello che scorre su un cavo d’acciaio. In alto, sulla stazione di partenza campeggia una frase di Leonardo da Vinci, uno dei più accaniti studiosi del volo che ambiva al “volo umano”: “Camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché la sarete stati e là vorrete tornare”. Poi cominciano le operazioni di “imbracatura”: posizionati in orizzontale, perché il peso del corpo contribuisce alla velocità ed a raggiungere il punto di arrivo.
L’amministratore della struttura conferma che dalla primavera ad oggi hanno ricevuto oltre 2.000 richieste di volo, senza contare tutte quelle provenienti dall’estero: dall’Inghilterra, Francia, Svizzera, ma anche dall’America e dall’Australia.
Due sono le stazioni di partenza e di arrivo, posizionate a diverse altitudini, a 118 e 130 metri. La prima parte da Pietrapertosa (la quota di partenza supera i 1.000 metri) e arriva a Castelmezzano (quota di arrivo 859 mt) dopo aver percorso 1415 metri e raggiungendo una velocità massima di 110 km /h. L’altra linea permette di lanciarsi da Castelmezzano (il punto di partenza si raggiunge con una camminata di 20 minuti; quota di partenza 1019 metri) e arriva a Pietrapertosa (quota di arrivo 888 metri) su una distanza di 1452 metri.
Si può volare da soli o in coppia: gli avventurosi devono avere almeno 16 anni per sentirsi come Icaro. Unica limitazione pesare dai 40 ai 120 kg, in volo singolo, e massimo 150 kg, per il volo in coppia; ovviamente, non avere problemi di cuore.
Sempre in Basilicata, troviamo il “Ponte della Luna”, che fa parte del percorso dei ponti tibetani di Sasso di Castalda: si sviluppa sulle sponde del “Fosso Arenazzo”. Dapprima si incontra il “Ponte Petracca”, lungo 95 metri e sospeso a circa 30 metri di altezza; poi il “Ponte della Luna”: 300 metri di lunghezza e 102 di altezza.
Nato agli inizi per favorire scalatori o abitanti del posto, alla fine il ponte è diventato una meravigliosa attrazione per turisti e residenti amanti delle sensazioni forti.
In Basilicata, insomma, non mancano neppure queste attrazioni uniche, ed esistono anche altri passaggi meno estremi e più brevi: sui Sassi di Matera o sulle Dolomiti Lucane e sui passi del comprensorio del Pollino. Tutto sta provare e, ovviamente, avere un cuore ben saldo.
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