Lampascioni o muscari?
Con l’italianizzazione li definiscono cipollotti, ma sono sempre Lampascioni, Pampascioni o nel Salento, Muscari, sui testi di botanica,. Un poco amari, un poco problematici da pulire, crescono spontanei sotto le zolle, hanno tante qualita’ erboristiche e sono ottimi!
Maria Catalano Fiore con l’aiuto,competente, di Nonna Camilla
Con il termine cipollotti si tenta di nobilitare uno dei prodotti più amati dai pugliesi e dai meridionali in genere. Amati, ma un po’ volgari per certi loro effetti digestivi. Ingiustamente trascurati nei ricettari. Nel Salento li definiscono miscuri. Si tratta di piccoli bulbi amarognoli che crescono spontaneamente. Se coltivati, sono più grandi, di colore e di sapore ben diverso. Per individuarli nell’erba bisogna avere un occhio molto esperto e mano leggera per estrarli con una piccola zappetta per non rovinarli. Più frequentemente, semplicemente emergono nei campi arati. La piccola cipolla viola-rossa è ricercata e ritenuta di pregio già dai tempi dell’antica Grecia. Galeno, medico greco del I sec. d.C. già ne esaltava gusto e virtù vitaminiche. Oribasi, assegnò loro il nome che, passando per il latino classico di Plinio il vecchio, è diventato lampadio-lampadionis, da cui il nome moderno in dialetto. Nell’uso quotidiano della lingua popolare questo termine è presente, anche in senso metaforico, sia per indicare, al singolare persona impacciata, di ostacolo agli altri, sia al plurale per espressioni corrispondenti a rompere le scatole. Infatti nell’uso leccese è facile ascoltare “rompere te pampasciuni”. oppure si dice anche “tieni tante de pampasciuni”. se si vuol fare un apprezzamento alla vigoria maschile di qualche uomo.
Adesso la cara Nonna Camilla ci illustrerà qualche ricetta.
Innanzi tutto, amiche care, armatevi di pazienza e di un paio di guanti leggeri, altrimenti unghie e mani saranno macchiate per un bel po’, poi procedete scrollando tutto il terriccio e togliendo le prime sfoglie, quindi lavate i lampascioni, ben bene, più volte sotto l’acqua fresca corrente. Se vi piacciono di sapore più delicato, teneteli a mollo per qualche ora, in abbondante acqua fresca, poi potete scegliere la ricetta che più vi aggrada dalla semplice lessatura, come in foto, in poi.
Le quantità ed ingredienti sono variabili a seconda dei gusti.
Per lessarli metteteli in acqua salata a bollite per un bel po’, poi sgocciolate bene e condite con aceto di vino, sale, olio e una spruzzata di pepe.
Se intendete friggerli, asciugateli su carta assorbente e poi in padella, oppure in pastella….
Se volete una minestrina schiacciateli, aggiungete un po’ di pomodoro, anche in salsa, ed un paio di uova sbattute e rigirate bene sino alla cottura, aggiungete una bella fetta di pane casereccio. Questi la buonanima di mio suocero li definiva in purgatorio…
Se poi volete farne un buon secondo o una cena per circa 4 persone seguitemi:
1 kg. di lampascioni, 600 gr. di patate, olio d’oliva, pane grattugiato, sale q.b. e rosmarino o origano. Mondate e lavate accuratamente i lampascioni, poi tagliate le patate a tocchetti, mettete il tutto in una teglia da forno con abbondante pane grattugiato ed olio,ovviamente, rigirate bene il tutto ed infornate a 180°per circa mezz’ora. Sistemate tutto su un bel piatto di creta e a tavola !