L’arte della vendemmia
La vendemmia è un momento bellissimo nella vita rurale, è il momento, come la mietitura ed altro, di raccogliere i frutti di un lavoro annuale, se va male… son dolori! In copertina: Vincent Van Gogh, “Il vigneto rosso” 1888, olio su tela, Museo Pushkin Mosca.
Maria Catalano Fiore
La vendemmia che bella tradizione! Che bella immagine ne da Vincent Van Gogh (1853-1890), dipingendo questo “Vigneto rosso” nel 1888.
Paradossalmente l’unico quadro venduto in tutta la sua vita. Van Gogh, infatti, rientra tra quegli artisti il cui destino ha riservato fama ed onori solo dopo la scomparsa. Nell’arco della sua breve ed infelice esistenza ha dipinto circa 900 quadri, eseguito oltre 1.000 disegni, tra tutti questi solo uno venduto: questo vigneto.
Il vino, dalla preistoria alla storia, ha ispirato poesia ed arte, il vino, la vendemmia, sono momenti irripetibili che vengono tramandati nelle generazioni. Un lavoro grandioso per produrre quel meraviglioso nettare che ci allieta la tavola e la vita. E’ amico dell’eros, della buona compagnia e dell’amicizia.
La coltivazione della vigna è fonte di attività e di sviluppo economico, rallegra e nutre. Le prime immagini le abbiamo con Noè, che, subito dopo il diluvio universale, pianta la vite. Le prime testimonianze sono state ritrovate in Cina (7.000 anni a.C), in Georgia (6.000 a.C.), Sicilia (6.000 a.C.), Iran (5.000 a.C.), in Grecia (4.500 a.C.), Magna Grecia, dove l’invenzione del vino è attribuita al Dio Dioniso, presso gli Egizi, i primi maestri e produttori di vino, gli Etruschi, i Romani, passando dal Medioevo fino ai giorni nostri, un lungo excursus storico molto accattivante. Immagini e testimonianze per celebrare questa meravigliosa arte.
Sempre più affascinante l’arte di vendemmiare e di vinificare, una arte che rincuora, soprattutto quando, scorrendo sul web, visualizziamo giovani che la applicano ancora in modo tradizionale e con autentica passione. Giovani che si sobbarcano l’onere di vendemmiare, di trasportare e lavorare l’uva da vino.
L’uva viene trasportata sino nelle cantine, attraverso questo grande e storico androne, e non solo. Un rito faticoso non per limitata quantità, ma per un approvvigionamento, annuale, per mandare avanti un agriturismo lucano: “Costa San Bernardo” in “località Ciscarella” a Vaglio Basilicata, una manciata di km. da Potenza.
E’ in questo androne, e poi, in questa antica cantina del Convento-Palazzo Baronale che questo rito si svolge da generazioni. Una cantina in pietra ricavata nelle rocce delle fondamenta dell’intera struttura.
Si scarica l’uva, vendemmiata e trasportata sino li nei grandi, e pesanti, tini.
I tini e cassette in attesa, quasi in processione, sono un autentico spettacolo, un effluvio di colori e di odori che satura l’aria dell’antico androne.
E’ un lavoro pesante, ma soddisfacente. Qualcosa che aggiunge valore e significato allo stesso agriturismo, con prodotti esclusivamente a Km 0, come dovrebbe essere, nell’anima stessa di queste strutture recettive-rurali, ma soprattutto se è un lavoro fatto con gioia ed e entusiasmo.
Certo il vino si può acquistare, anche da ottimi produttori locali, ma la soddisfazione di produrlo da soli non ha uguali.
Miscelare l’uva del tipo Aglianico del monte Vulture, che gli dà corpo, con un pochino di tipo Sangiovese di Puglia, per dargli un pizzico di effervescenza, o con moscato siciliano, per donargli il giusto retrogusto è affidato al maestro vignaiolo, che esulta compiaciuto.
La soddisfazione di poter apporre il proprio logo sulle bottiglie, che verranno di volta in volta distillate dalle botti, non ha prezzo.
La stessa soddisfazione nel poter servire, opportunamente preparati, e proseguendo, nelle antiche tradizioni locali, i prodotti, di giorno in giorno maturati nel loro orto. Di preparare i ragù con i propri pomodori, ecc…
Un momento di vita vissuta ed un invito a degustare, tra non molto, questo vino novello accompagnato da salumi d’eccellenza abbinato a succulente pietanze tradizionali, anche rivisitate. Un programma da godere appieno in queste belle giornate tra ottobre e novembre, a Costa San Bernardo.
Una bella occasione anche di svago e di cultura tra gli antichi scavi archeologici e lo strepitoso Museo che ospita, oltre a stupendi ed unici reperti, anche ben 75 macchine di Leonardo da Vinci, il suo autoritratto lucano e una sala in 3D per entrare nel mondo di Leonardo.
Ovviamente si consiglia prenotazione, i vari numeri sulle pagine Facebook o su Google.
Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie.