L’Arte è una, solo UNA Maurizio Calvesi
Forse non avremo mai più uno storico e critico d’arte cosi preparato e versatile.
Maria Catalano Fiore.
Purtroppo e’ mancato, qualche giorno fa, a 92 anni, ma in piena lucidità, un grande Critico d’Arte, uno fra i più grandi, Maurizio Calvesi.
Non ci sono parole per descrivere lui uomo e critico e la sua brillante carriera. Proviamo in sintesi. Ma la sua grandezza assoluta è stata parlare con cognizione e preparazione di ogni tipo di arte e rivalutare molti movimenti ed artisti, oltre che spingerne altri d’Avanguardia, scrivendo contemporaneamente di Caravaggio o di Piero della Francesca..…
Nato a Roma il 18 settembre 1927, si laurea presso La Sapienza nel 1949 con Lionello Venturi. Da subito lavora presso la soprintendenza di Bologna sino al 1959. Torna a Roma come vice direttore della Galleria d’Arte moderna, sino al 1964, poi sempre in crescendo sino ad essere nominato Professore Benemerito nel 2003 e Membro dell’Accademia di San Luca nel 2011.
Era una persona estremamente intelligente, senza pregiudizi su nessun uomo e privo di qualsiasi colorazione politica. Ho avuto occasione anni fa di conoscerlo, nell’ambito di un incontro, a Roma, da Ludovico Pratesi, mio collega in commissione appalti al Mibact. La sua mente e la sua conversazione spaziava dai Giardini di Bomarzo, che stava tentando di rivalutare, alle componenti metafisiche di Piero della Francesca (che io ho sempre ammirato). Rispetto ad altri storici o critici d’Arte era sempre un passo avanti. Le sue idee non invecchiavano, né si stigmatizzavano, ma erano in continua evoluzione. Era un curioso, analizzava tutto e tutti. Guardava il Giorgione e prendeva appunti su Pino Pascali. Ha rivalutato pienamente il futurismo italiano, affossato nella retroguardia fascista, come ha messo in luce artisti del Regime veramente unici.
Se poi pensiamo agli artisti che ha portato e supportato nelle Biennali di Venezia, da Alberto Burri, Jannis Kounellis, Afro Basardella, Maro Ceroli, Pino Pascali e Mario Schifano.
Maurizio Calvesi ha sdoganato la strada ad una interpretazione più vasta ed ideologica a raccordi tra artisti antichi che hanno sicuramente influenzato l’arte moderna. D’altra parte di era laureato, nel 1949, con una tesi su Simone Petersano, il maestro di Caravaggio, un buon mestierante che aveva contribuito a creare un Genio. Ecco la sua idea, L’Arte è Arte tutta, tutta si può creare ed influenzare. Anche le pressioni storiche, su di essa, sono ritmate.
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