Le piante officinali del Bosco Difesa Grande: il prugnolo e le sue ricette
Il prugnolo selvatico (nome scientifico Prunus spinosa L.) è un arbusto spontaneo appartenente alla famiglia delle Rosaceae e al genere Prunus. viene chiamato anche prugno spinoso, strozzapreti o semplicemente prugnolo.
Rocco Michele Renna
Una pianta si definisce “officinale perchè è un organismo vegetale usato nelle officine farmaceutiche per la produzione di specialità medicinali. Sono considerate piante officinali piante medicinali, aromatiche e da profumo inserite negli elenchi specifici e nelle farmacopee dei singoli paesi.
Nel Bosco Difesa Grande di Gravina in Puglia (BA) , come in tanti altri boschi della nostra terra sono presenti piante officinali, oggi vi parliamo del “prugnolo”
Il Bosco Difesa Grande è uno degli ultimi boschi della antica foresta mediterranea e si trova nel territorio di Gravina in Puglia, esattamente dove intenderebbero fare la discarica nucleare nazionale, ma questa è un altra storia.
All’interno del bosco, tra le altre piante officinali, troviamo il prugnolo.
Il prugnolo è una pianta spinosa spontanea dell’Europa, Asia, e Africa settentrionale; cresce ai margini dei boschi e dei sentieri, in luoghi soleggiati.
È un arbusto o piccolo albero folto, è caducifoglie e latifoglie, alto tra i 2,5 e i 5 metri. la corteccia è scura, talvolta i rami sono contorti. le foglie sono ovate, verde scuro. I fiori, numerosissimi e bianchissimi, compaiono in marzo o all’inizio di aprile e ricoprono completamente le branche.
Produce frutti tondi di colore blu-viola, la maturazione dei frutti si completa in settembre -ottobre. sono delle drupe ricoperte da un patina detta pruina. è un arbusto resistente al freddo, si adatta a diversi suoli. Resistente a molti parassitati e con crescita lenta, le bacche che contengono un unico seme duro, sono ricercate dalla fauna selvatica. Forma macchie spinose impenetrabili che forniscono protezione agli uccelli ed altri animali.
Il prugnolo selvatico (nome scientifico Prunus spinosa L.) è un arbusto spontaneo appartenente alla famiglia delle Rosaceae e al genere Prunus. viene chiamato anche prugno spinoso, strozzapreti o semplicemente prugnolo.
I frutti sono chiamati prugnole, possono essere usate per fare marmellate, confetture, salse, gelatine e sciroppi. Contengono molta vitamina C, tannino e acidi organici. anche i fiori sono commestibili (tra i fiori eduli), possono essere usati in insalate o altri piatti. mentre il seme contiene cianuro.
Il prugnolo spinoso è un arbusto comune, adatto per formare siepi. Un tempo, in qualche parte d’Italia, veniva utilizzato come essenza costituente delle siepi interpoderali, cioè per delimitare i confini degli appezzamenti. In ragione delle spine e del fitto intreccio dei rami la siepe di prugnolo selvatico costituiva una barriera pressoché impenetrabile.
Le bacche rimangono a lungo attaccate ai rami e talvolta può essere usato come arbusto ornamentale in giardini. I frutti del prugno spinoso sono utilizzati in alcuni paesi per produrre bevande alcoliche (in Inghilterra lo sloe gin, in Navarra, Spagna, il patxaran, in Francia la prunelle, in Giappone l’umeshu ed in Italia il bargnolino o prunella).
Il prugnolo spinoso è usato anche come purgante, diuretico e depurativo del sangue, per erba medicinale ed erba officinale, i principi attivi contenuti nei fiori sono cumarine, flavone e glucosidi dell’acido cianidrico. La corteccia della pianta era utilizzata in passato per colorare di rosso la lana.
Il legno, come quello di molti alberi da frutto è un apprezzato combustibile, è duro e resistente e può essere lucidato. Se di piccole dimensioni viene usato per attrezzi agricoli, intarsi, e bastoni da passeggio.
Il prugnolo è allo studio in Italia anche come antitumorale ed ha finora portato buoni risultati nelle sperimentazioni in vitro in associazione ad un mix di vitamine e sali minerali brevettato.
RICETTE:
“Elisir di lunga vita”, lo sciroppo di prugnolo.
Si raccolgono in autunno, meglio se dopo le prime brinate, si mettono a macerare per 24 ore nella stessa quantità di Acqua e zucchero e si fanno bollire per 20 minuti insieme a una stecca di vaniglia. Si imbottiglia lo sciroppo bollente e si assume a cucchiaini prima dei pasti o insieme allo yoghurt.
Uso dello sciroppo di prugnole.
Puro, a cucchiaini più volte al giorno in periodi di stress e affaticamento, in convalescenza, per sostenere l’assunzione del ferro, in gravidanza e nell’allattamento.
Aggiunto allo yogurt o al muesli (ndr. alimento proteico) della colazione per iniziare bene la giornata in inverno.
Diluito in acqua fredda o calda, con l’aggiunta di succo di limone, come bevanda in estate e inverno.
Su crepes, budini, gelati, torte cremose, con un sapore unico!
LIQUORE DI PRUGNOLO.
Il liquore di prugnole è un digestivo chiamato “bargnolino”
I frutti di Prugnolo utilizzati per la preparazione vengono raccolti subito dopo le prime gelate invernali.
Ingredienti:
1 L. di alcool
0,5 L. di acqua
600 g. di zucchero
500 g. frutti di Prugnolo
5 chiodi di Garofano
1 pezzo di corteccia di Cannella
Preparazione.
Mettete i frutti in un vaso con le spezie e l’alcool e lasciate macerare per quaranta giorni al buio.
Dopo la macerazione, preparate uno sciroppo e aggiungetelo al macerato alcolico e lasciate per altre due settimane, ricordandovi di girare il tutto almeno ogni due giorni. Dopo questo riposo filtrate il liquore affinché risulti limpido.
Lasciate invecchiare per almeno quattro settimane prima di gustarlo.
Sciroppo di prugnolo
Ingredienti:
500 g. Prugnole
500 g. zucchero
Preparazione.
I frutti lavati ed asciugati vanno chiusi in un vaso a chiusura ermetica con lo zucchero. Riporre in luogo caldo ed asciutto e scuotere il vaso di tanto in tanto, fino a completo scioglimento dello zucchero.
Dopo diversi mesi viene filtrato e imbottigliato.
Lo sciroppo di Prugnole è ottimo come bibita dissetante allungato con acqua e per aromatizzare la granita, i dolci e i gelati.
La natura ci regala ogni prelibatezza, ci basta solo prenderla e utilizzarla, soprattutto, salvaguardiamo questi boschi e la natura in genere, questo e un tesoro per noi e per le generazioni future.
Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie.