Leone, il gatto scuoiato vivo: un grido di dolore senza giustizia
Quando l’abisso della crudeltà umana si svela: Angri chiede giustizia per il martirio di Leone
Rocco Michele Renna
Angri, provincia di Salerno – Dopo quattro giorni di agonia, Leone, il gatto che aveva commosso l’Italia per il suo terribile destino, ha ceduto alle ferite inflitte da un atto di inaudita crudeltà. Il canile di Cava dei Tirreni, che aveva tentato inutilmente di salvarlo, ha annunciato il suo decesso, lasciando la comunità locale in uno stato di sgomento e rabbia.
Il 7 dicembre scorso, il dottor Luigi Torio di Angri soccorse il piccolo felino, ridotto in condizioni disperate: scuoiato vivo e abbandonato in strada. La vicenda, resa nota attraverso i social media, colpì il cuore degli animalisti e degli amanti degli animali, generando un’ondata di sostegno e indignazione.
Il canile di Cava dei Tirreni, che aveva assunto l’onere di prendersi cura di Leone, aveva regolarmente aggiornato la cittadinanza sulle sue condizioni di salute, purtroppo sempre gravissime. La sua storia, tuttavia, non solo ha suscitato compassione ma anche sfruttamento da parte di individui senza scrupoli, che hanno lanciato false raccolte fondi approfittando delle immagini del povero gatto maltrattato.
Il nome “Leone”, conferitogli dai volontari, era diventato un simbolo di speranza mentre il piccolo animale sembrava rispondere positivamente alle cure. Tuttavia, la notizia della sua morte ha squarciato ogni illusione, gettando nel lutto chi aveva sperato in un miracolo.
Il Comune di Angri, sconvolto da questo atto inaudito, si unisce in una richiesta unanime di giustizia per Leone. Il gattino, vittima di un crimine senza precedenti, è stato abbandonato da ignoti in uno stato di sofferenza insostenibile. Il canile, tramite i volontari, ha dichiarato: “Il nostro Leone ci ha lasciato circondato fino alla fine da quell’amore che ha cercato in tutti i modi di combattere contro questo crimine senza precedenti.”
La comunità si prepara a esprimere il proprio cordoglio e la propria rabbia attraverso una fiaccolata organizzata dall’associazione per il 17 dicembre. Nel frattempo, il corpo di Leone sarà sottoposto ad esame autoptico dal dott. Luigi Toro, che ha aperto un fascicolo da presentare alla Procura.
Il deputato Francesco Emilio Borrelli, esprimendo il sentimento collettivo, ha dichiarato: “L’assassino del piccolo Leone, e i suoi eventuali complici, devono essere assicurati alla giustizia al più presto. Un criminale in grado di compiere questo atto di crudeltà senza precedenti è un pericolo pubblico. Va trovato e condannato in modo esemplare.”
Le immagini del video che mostra Leone mentre mangiava dalla ciotola, gemendo nel suo ultimo pasto, sono un pungente ricordo della sua sofferenza. L’autore di questo gesto inumano, che ha colpito un essere indifeso e innocente, deve essere portato alla luce e punito con la massima severità. L’umanità si trova di fronte a un oscuro abisso quando la violenza si riversa su creature così vulnerabili. La ricerca del colpevole di questo orrendo crimine è ora una priorità per la giustizia e per la comunità, affinché un tale atto di barbarie non resti impunito e le creature più deboli, sia a due che a quattro zampe, siano esposte ad un pericolo in meno.
Per quanto ci riguarda il direttore e con me l’intera redazione de lavocenews.it augura a Leone R.i,p, e che in paradiso possa trovare risarcimento e consolazione alle ingiuste e vili crudeltà inflittegli.
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