Linguine con sugo di granchi
Linguine, spaghetti, gnocchetti sardi ecc…è una pietanza semplicissima adottata spesso dai pescatori, ci vuole veramente poco……basta solo trovare qualche granchietto.
Nonna Camilla
Ricordo bene quando, anni fa, tutti i ragazzini sugli scogli, anche sul lungomare, soprattutto nelle zone antistanti la città vecchia di Bari o San Cataldo, pescavano con l’aiuto di retini tutti i granchietti che poverini prendevano una boccata d’aria… parte li mangiavano, bastava pestarli con una piccola pietra per mangiarne la polpa e poi succhiare dalle chele; parte li portavano a casa dove le brave mamme li mettevano in pentola.
Fare un sughetto da quel “bottino” rappresentava una pietanza povera, ma molto succulenta, si raccoglievano anche piccole cozze di scoglio, “cozze pelose”, qualche riccio….quello che il mare, e gli scogli offrivano. Tutto contribuiva ad arricchire quel buon sughetto per linguine, spaghetti, tubettini o altro.
Oggi vedo ben pochi ragazzini fare questo, il mare è meno generoso e le mamme, scusatemi, meno virtuose, ma in una economia famigliare un po’ in crisi e, soprattutto in famiglie più numerose, anche quel piccolo “Bottino” marino, indubbiamente, contribuiva. Basti pensare all’uso napoletano, e non solo, di mettere in pentola delle pietre marine per i famosi “Spaghetti al pesce fuito o fsciut”. Uso della pietra che adottano anche chef rinomati per arricchire le zuppe di pesce con l’aroma del mare.
I granchietti li troviamo anche in pescheria, affiancati da granchi più nobili, ma anche più costosi. Qualche “cozza pelosa” anche.
La ricetta è semplicissima:
Ingredienti per 4 persone: 350 g. di linguine, spaghetti o altro; 4 o 6 granchi (se sono di più meglio); 200 g. di pomodorini, pomodori matura o passata; 2 spicchi d’aglio o 1 scalogno; 1/2 bicchiere di vino bianco, prezzemolo fresco tritato; olio, sale e pepe q.b.
Mettete a bollire l’acqua leggermente salata per la pasta.
Prendete una bella padella mettete un filo d’olio d’oliva, e l’aglio o lo scalogno tritati molto finemente, fateli appassire.
Appena l’acqua bolle calate i granchietti per un paio di minuti, poi subito in padella. Serve a solidificarne e bloccarne la polpa.
Quindi, dopo un minuto in padella, sfumate con il vino bianco, poi aggiungete i pomodori o la passata, se avete anche cozze o altro aggiungetele, aggiustate di sale, poi coprite per una decina di minuti.
Nel frattempo potete calare la pasta che scolerete, al dente, direttamente in padella. Una bella rigirata, un altro minuto per insaporirsi, una bella spolverata di prezzemolo fresco tritato e poi non ci resta che portare tutto in tavola! Io porto l’intera padella, i miei commensali, generalmente, dopo essersi serviti della pasta, partono per la caccia al gambero più grosso e succoso e ovviamente per la rituale scarpetta! Parola di nonna Camilla.
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