Lockdown: Un concerto virtuale contro la tirannide della pandemia
Artisti, musicisti bloccati dal SARS-CoV-2 uniti dall’arte, dalla musica
Antonio De Robertis
Erano i giorni del cosiddetto lockdown, giorni complicati. Stavamo tutti disciplinatamente chiusi in casa, ma con la voglia crescente di evadere, di vivere e nutrirci di arte, cultura, bellezza.
Ed ecco l’idea: per poter fondere la fastidiosa complicazione della vita quotidiana con la normalità smarrita, fatta di passeggiate, cinema, musica, serate con gli amici, cosa poteva mai esserci di meglio di un evento, di un concerto, anche se forzatamente virtuale? Detto fatto, con un giro di telefonate, da Firenze a Treviso, da Parigi a Londra, da Milano a Forte dei Marmi, da Arezzo a Città di Castello (potenza della rete!), otto musicisti, otto artisti di grande fama, otto veri amici, hanno aderito con entusiasmo. Per coinvolgerli, è bastato dire che non dovevamo arrenderci e perdere il gusto delle emozioni che fanno vibrare il cuore. Ho tenuto a precisare che il focus del concerto virtuale doveva essere la musica nella sua essenza e non l’estetica degli ambienti o la perfezione acustica, peraltro impossibile da curare in quelle condizioni.
A creare un piccolo sito, ma completo, per donare al grande regalo ricevuto dagli artisti una cornice semplice ma degna, ci ha pensato un altro amico, uno specialista del web, Pasquale Scalise, che l’ha realizzato con estrema rapidità grazie alla tecnologia di cui è dotata la sua Alicom Web.
Le registrazioni, che ho montate arricchendole con le introduzioni dei protagonisti in prima persona, compongono un tanto lungo quanto piacevole, speciale concerto, Artisti Uniti Contro Covid-19, collocato nella home page del sito ma fruibile anche attraverso il mio canale YouTube.
La qualità è casalinga, ma il concerto è sicuramente unico nel suo genere e ha un grande valore intrinseco: la generosità e l’amore con cui gli artisti hanno partecipato. Li ricordo qui, uno per uno, in rigoroso ordine alfabetico.
Riccardo Arrighini, il pianista dalla tecnica sopraffina che ha fuso Classica e Lirica con il jazz, sintesi di un lungo percorso affrontato con ciascuno dei due generi.
Fabio Battistelli, clarinettista di fama internazionale, instancabile viaggiatore e impeccabile interprete di un vastissimo repertorio.
Manuela Boni Barabino, mezzosoprano che alterna il canto nei cinque continenti all’attività di fotografa diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera. Al concerto ha partecipato nella sua seconda veste perché durante il lockdown non aveva a disposizione un panista.
Roberto Fabbriciani, la cui fama mondiale d’interprete superlativo e a tutto tondo del flauto, dal barocco all’avanguardia –oltre che di compositore e direttore d’orchestra- parla per lui.
Marco Marconi, toscano e londinese di adozione, pianista di raro talento che vive il jazz a tutto tondo.
Carlo Alberto Neri, pianista classico, direttore d’orchestra e compositore che, prima di fermarsi nella sua terra, la Toscana, si è esibito nei più importanti teatri, ivi compresa la Carnegie Hall di New York e, nel 2004, è stato nominato Direttore principale della “Kammerorchester Serenaden Salzburg” di Salisburgo.
Massimo Scattolin,chitarrista dalla lunga attività concertistica come solista -soprattutto dedicata alla musica da camera- unanimemente definito dalla critica come uno dei migliori interpreti dello strumento.
Gabriella Zanchi, soprano con notevoli doti di attrice, in forza all’Opéra di Parigi che, grazie all’indiscusso talento, ha trovato più volte collocazione nelle maggiori produzioni di teatro musicale italiano e internazionale.
Buon ascolto!
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