Luigi Guerricchio nella sua Matera

Nella sua Matera torna Luigi Guerricchio presso la Ferrara Art Gallery dall’8 luglio al 13 agosto 2022. In copertina la storica mostra raffronto tra Calo Levi e Luigi Guerricchio.

Maria Catalano Fiore

Matera offre omaggio ad uno dei suoi artisti un po’ dimenticati Luigi Guerricchio, o forse poco noti alle nuove generazioni, Ginetto per gli amici, Gino per tutti gli altri.

Ad informarmi uno dei suoi amici più cari, Michele Saponaro collega nei Beni Culturali e curatore della mostra con Aide Cuozzo. La Mostra sarà allestista nella Enzo Ferrara Art Gallery, a Matera in via Rocco Scotellaro 8 con la collaborazione del nipote Antonio Guerricchio che ha in cura tutto l’Archivio Guerricchio per ricordare il “testamento artistico” del “Guttuso della Murgia” come lo ha definito Silvio Teot.

Questa mostra come sottolinea Michele Saponaro è stata concepita a Castelfiorentino, dove sino a qualche anno fa, operava il magnate d’arte Rigoletto Violanti: una storia del tutto inedita che collega la “Città del Rinascimento” alla “Città dei Sassi”

Saranno esposte circa 50 opere inedite degli anni ’70, oli, tecniche miste, grafiche del grande artista materano. Sarà disponibile anche un catalogo, organizzato dai curatori della mostra, ed. Torre di Nebbia, progetto grafico di Pino Colonna, foto delle opere Antonello de Gennaro, coll. grafica Selecta , Giuseppe Forte, Digital Print di Antonio Nuzzi.

Le foto che ritraggono il Mr. Guerricchio nel suo studio e riprodotte in catalogo sono di Giuseppe Maino.

Luigi Guerricchio era nato a Matera il 12 ottobre 1932 ed è deceduto il 25 giugno 1996.

GINETTO nel suo studio

Dopo la maturità classica intraprendeva la Facoltà di Scienze Politiche a Firenze, ma non era a suo agio; frequentava, quindi, l’Accademia di Belle Arti a Napoli aderendo al “Movimento dei Giovani Realisti Napoletani. Incontra e conosce a Portici lo scrittore e poeta lucano Rocco Scotellaro (Tricarico 1923 – Portici 1953): ” Se vuoi fare il pittore devi guardare in faccia alla gente nostra, a quella dei nostri paesi, andare per i borghi e su e giù per i Sassi” parole preziose prima che si spegnesse a soli 30 anni.

Proprio Scotellaro gli presenta Carlo Levi (Torino 1902-Roma 1975) medico, scrittore, pittore ed antifascista che durante il suo confino politico in Lucania ha modo di conoscere una Italia completamente diversa di cui si innamora, scrive il suo capolavoro “Cristo si è fermato ad Eboli”, dipinge tele bellissime e decide di viverci e di essere anche seppellito. Carlo Levi diventa con Rocco Scotellaro e Renato Guttuso (Pa 1911-Roma 1987) pittore esponente del realismo italiano, poi come delle Stelle polari per molti.

Un giovanissimo Guerricchio cammina per le strade materane con Carlo Levi

Ginetto si trasferisce quindi per un periodo a Salisburgo per frequentare la scuola di pittura e scultura del noto artista austriaco Oskar Kokoschka . Frequenta poi l’accademia di Brera, a Milano nel 1956 dove è allievo di Domenico Cantatore. La sua prima mostra nel 1952 all’Albergo Lombardo di Potenza in occasione della “Collettiva di Pittori Lucani”.

Dopo anni di vera amicizia nasce la mostra “Il Realismo di Carlo Levi e di Luigi Guerricchio”. Una mostra voluta dalla Banca d’Italia ed allestita nel bellissimo Palazzo Lanfranchi di Matera. Proprio Carlo Levi e Renato Guttuso scriveranno le migliori recensioni su di lui in quel periodo.

Rientrato a Matera, continua con la sua produzione e con una serie notevole di mostre a Milano, Taranto, Roma, Palermo, Firenze, Bari, Padova. Partecipa per tre volte alla Quadriennale di Roma (1959, 1965, 1972).

Intervista televisiva di presentazione durante una sua personale, sul fondo la sua tela “La casa del vecchio di Corico” La casa tipica dei sassi materani, una sedia, untavolo apparecchiato con pane tipico di Matera, aglio e un boccale di vino. Molti i riferimenti ad autori classici come la lampada pendente ecc…….

Nel frattempo ottiene la cattedra di disegno presso diversi istituti scolastici sino al 1967 quando Roberto de Robertis, fresco direttore del neonato Liceo Artistico Barese lo vuole nella sua squadra di docenti realisti con già una buona carriera e fama come Vino Stifano, Tullo, Antonio Bibbò, Ugo Martiradonna, Leo Morelli, e i giovanissimi Mario Colonna, erede della nota famiglia di affrescatori, Iginio Jurilli, Beppe Labianca ed altri. In questa cerchia si sviluppa il movimento “Nuova Corrente”.

La sua pittura viene fortemente influenzata dalle immagini e dai paesaggi a lui famigliari, in particolare Matera e i Sassi ma anche in generale dalle campagne e dal lavoro e vita delle popolazioni meridionali con una viva attenzione ai soggetti umani.

Il suo e un Realismo figurativo particolarmente intenso. Matera, i Sassi, il Mezzogiorno tutto non sono per lui solo uno sfondo scenografico, spesso sono i veri protagonisti del suo dipinto insieme alle varie tecniche utilizzate dalla cartapesta, al mosaico, alla xilografia in cui da prova di grande poliedricità

Ginetto davanti ad una sua opera

Tra il 1995 ed il 1996 una nuova avventura: Disegnare le carte “Il Mercante in Fiera o della Murgia” una per una tutte le carte, corredate da Catalogo con testi di Enzo Spera e dalle “Carte da gioco” stampate da Dal Negro di Treviso con tutti gli aspetti di una società ancora atavica e racchiusa nel suo guscio protettivo. Una edizione diventata culte da tanti richiesta. Ci siamo quasi….

Il 25 giugno 1996 Ginetto è seduto al tavolino del suo solito Bar, è in attesa ci sarà l’inaugurazione della sua esposizione di Carte “Il Mercante della Murgia”, purtroppo si accascia, sulla spalla proprio di Michele Saponaro, in via Ridola, sotto casa sua, quello sarà il suo ultimo lavoro, il suo lascito alla città dei Sassi.

L’artista se ne va a soli 64 anni. La sua città gli dedicherà, più tardi uno dei suoi belvederi più caratteristici, proprio il suo prediletto, molto amato da turisti e non solo.

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