L’ulivo di Michele Campione
Michele era un grandissimo giornalista, ma il suo “L’Ulivo”, ne fa un eccelso poeta
Gianvito Pugliese
Ho scoperto, ancora una volta, con ritardo, che il 26 novembre ricorreva la Giornata Internazionale dell’Ulivo.
Chiedo scusa, ma chi leggerà la poesia “L’Ulivo” scritta da Michele Campione, mio indimenticabile Maestro di giornalismo, mi perdonerà certamente. Godendo di quei versi, sono certo, ignorerà il colpevole “diabolico” ritardo. Diabolico perché “herrare umanum est, perseverare autem diabolicum”.
L’ulivo
Ho piantato un ulivo
dal tronco sottile e flessuoso
come i corpi delle ragazze quindicenni
che sorridono con gli occhi.
Ho affondato le mani
nel terreno soffice
e umido
per raccogliervi le radici
come in una culla.
Ho contato le foglie grigio-argento
e le inflorescenze
impotenti ancora
a trasformarsi in frutto
come gli amori precoci dei ragazzi.
Io non vedrò
il mio ulivo dalle radici profonde,
il tronco scolpito
e i rami potati a candelabro.
Gli ulivi si piantano
per i figli
e i figli dei figli.
Esorcismo antico
per proiettare la memoria
di noi
in un arcobaleno di tempo
che si spegne sul mare.
Michele Campione
Una poesia che si legge. Non si commenta…
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