L’uomo di Altamura compie trent’anni

Uomo di Altamura, 30 anni fa la scoperta in una grotta. Quello scheletro custodisce ancora tanti segreti, commemorazione al teatro mercadante

Redazione Alta Murgia

È passato un quarto di secolo da quando, nel cuore delle affascinanti grotte di Lamalunga, nei pressi di Altamura, venne effettuata una scoperta che avrebbe cambiato la nostra comprensione dell’antica storia umana. Il 7 ottobre del 1993, un gruppo di audaci speleologi pugliesi fece una scoperta straordinaria: lo scheletro di un Homo Neanderthalensis, datato a circa 150.000 anni fa. Da quel momento, questo individuo è stato affettuosamente chiamato “Ciccillo” e ha catturato l’immaginazione degli scienziati e del pubblico.

Grotta di Lamalunga: luogo di ritrovamento dell'”uomo di Altamura”

La grotta di Lamalunga e l’Uomo di Altamura rappresentano un tesoro paleoantropologico unico in Italia e nel mondo. La loro importanza va oltre la semplice scoperta di uno scheletro antico. L’Uomo di Altamura è straordinariamente ben conservato, grazie al fatto che è rimasto intrappolato nelle profondità della grotta per millenni. Questa conservazione eccezionale ha permesso agli scienziati di studiare in dettaglio le caratteristiche anatomiche di questo individuo e di fare scoperte sorprendenti sulla nostra storia evolutiva.

Planimetria della grotta di Lamalunga

Il cranio dell’Uomo di Altamura mostra affinità con gli esseri umani moderni, ma presenta anche alcune differenze anatomiche significative rispetto agli esseri umani contemporanei. Questo fatto è di particolare interesse perché suggerisce che potrebbe aver interagito con gli Homo sapiens in qualche modo durante il suo tempo.

Tuttavia, nonostante i trent’anni trascorsi dalla sua scoperta, l’Uomo di Altamura custodisce ancora molti segreti. Gli studi scientifici su questo scheletro e sul contesto archeologico circostante sono in corso, e le nuove tecnologie e metodologie di ricerca continuano a rivelare informazioni preziose.

La sovrintendente di Bari, Giovanna Cacudi, commenta: “L’Uomo di Altamura è stato un Neanderthal, ma le nostre ricerche suggeriscono che potrebbe aver interagito con i Sapiens. Ci sono ancora molte domande senza risposta, e l’Uomo di Altamura continua a sorprenderci con le sue storie.

Per commemorare il trentesimo anniversario della scoperta, la Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari ha organizzato l’evento “Abissi del tempo. La grotta di Lamalunga. L’Uomo di Neanderthal” al teatro Mercadante di Altamura il 7 e l’8 ottobre. Questo evento offre un’opportunità unica per il pubblico di tutte le età di approfondire la conoscenza della grotta di Lamalunga e dell’Uomo di Altamura attraverso laboratori didattici, immagini suggestive e presentazioni di oltre 120 relatori provenienti da diverse discipline.

Giovanna Cacudi conclude: “Questo evento rappresenta un dialogo tra passato e presente, tra archeologia e nuove tecnologie digitali, per costruire il futuro della grotta di Lamalunga e dell’Uomo di Altamura. Siamo entusiasti di condividere questa straordinaria storia con il mondo e di continuare a esplorare i segreti custoditi dall’Uomo di Altamura, che ancora ci riserva molte sorprese.

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