Made in Italy

Al via la raccolta di firme

Vito Tricarico

Lunedi 15 aprile ricorre l’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci nel 1452 ed è la data scelta da Coldiretti come prima Giornata nazionale del Made in Italy. E’ una ricorrenza per valorizzare, promuovere e tutelare le produzioni delle filiere nazionali, anche grazie ai primati qualitativi e di sicurezza conquistati dell’agroalimentare nazionale. Il nostro può vantare 325 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg e la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche. Inoltre, secondo i dati EFSA (Autorità Europea Sicurezza Alimentare), il tasso di non conformità per residui chimici irregolari riscontrati per i prodotti italiani è del 0,6 % mentre per i prodotti di importazione, in media, è pari a 6,5%.

Per questo Coldiretti ha avviato la raccolta di un milione di firme per una legge europea di iniziativa popolare per estendere l’obbligo della etichetta di origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Unione Europea. La campagna potrà essere sostenuta firmando nei mercati contadini di Campagna Amica, negli uffici Coldiretti, oltre ad essere promossa sui social.

Il Punto Coldiretti, settimanale di informazione per il settore agroalimentare ha annunciato azioni forti contro il “Fake in Italy”. L’iniziativa tende a bloccare l’arrivo di prodotti dai Paesi terzi che non rispettino gli standard italiani ed europei in materia di sicurezza alimentare, ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori. Le regole, questo il principio inderogabile sostenuto da Coldiretti, devono essere le stesse per tutti, altrimenti il commercio si traduce in concorrenza sleale che non solo penalizza le aziende agricole italiane, ma mette a rischio la salute stessa dei consumatori.

Dal settimanale riporto: “Nei giorni 8 e 9 Aprile, con la collaborazione delle forze dell’ordine, agricoltori guidati da Ettore Prandini, presidente Coldiretti, hanno verificato il contenuto di tir, camion frigo e autobotti. L’azione si è resa necessaria per l’arrivo incontrollato di alimenti dall’estero che non rispettano le regole CEE, producendo una concorrenza sleale alle produzioni italiane”.

La strategia in campo prevede di aumentare la produzione agricola agendo sul fronte dell’innovazione, anche con nuove tecnologie di miglioramento genetico, e sui contratti di filiera, ma anche con lo stop al consumo di suolo, alle terre incolte e ai pannelli fotovoltaici a terra. Ma tutto questo rischia di essere vanificato se non si mantiene la guardia alta sulle importazioni e sui loro possibili “cambi di identità”. Per questo occorre garantire corrette informazioni sulle caratteristiche dei prodotti a partire dalla loro origine.

E’ sulla base di questi principi che la Coldiretti ha contestato il Mercosur, l’accordo commerciale con l’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Alcuni di questi paesi sono inadempienti sul piano della sostenibilità delle produzioni agroalimentari con rischi per l’ambiente, la sicurezza alimentare e lo sfruttamento del lavoro minorile evidenziato anche dal Dipartimento del lavoro statunitense. Ed è ormai storica la battaglia contro il Ceta per l’ingresso di grano canadese prodotto con l’utilizzo del glifosato in modalità che sono vietate in Italia. Un’azione che sembrava isolata, invece il mese scorso i senatori francesi hanno votato contro il Ceta contribuendo notevolmente a minare la ratifica dell’accordo…

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