Mattarella alla stampa per la visita a Macron
Il primo viaggio di stato all’estero del Capo dello Stato dall’inizio della pandemia.
La redazione
Parigi, 05/07/2021
Ringrazio molto il Presidente Macron per l’accoglienza carica di amicizia, per l’ospitalità squisita che ha voluto riservare a me e alla delegazione che mi accompagna.
Lo ringrazio per queste parole.
Sono lieto di poter dire che il nostro rapporto di personale amicizia rafforza il legame che stiamo esprimendo e la sincerità delle considerazioni che svolgiamo.
Questo è il mio primo viaggio all’estero, come molti sanno, dopo la fine del confinamento dovuto alla pandemia che ha fatto soffrire molto sia la Francia che l’Italia, dalla quale stiamo cercando di uscire con grande impegno.
Ringrazio molto il Presidente Macron per il ricordo delle vittime. Siamo stati, in tutto il mondo, accomunati da questi lutti e sofferenze e, la collaborazione che vi è stata, è stata anche in questo caso esemplare.
Come mio primo viaggio all’estero sono lieto che si tratti della visita di Stato in Francia, perché la Francia e l’Italia condividono un legame che più volte anche io ho definito unico, che si basa su valori condivisi, su storia comune, su visioni condivise; un legame che si basa su un rapporto culturale intensissimo; su sistemi economici che sono vicendevolmente fondamentali; sul fatto che le nostre società – sia quella francese che quella italiana – sono a favore di un dialogo costante in ogni ambito, ad ogni livello, in ogni circostanza.
Tutto questo crea un legame davvero unico, che si aggiunge poi ad alcune condizioni politiche: siamo Paesi fondatori dell’Unione europea, Paesi fondatori della Nato, siamo legati da una quantità di vincoli. Ma quello che lega queste società è talmente forte che costituisce la base di tutti i nostri legami.
Questa nostra partnership è davvero essenziale: bilateralmente, lo è per l’Unione europea e lo è anche per la comunità internazionale. E questo coordinamento rafforzato tra Francia e Italia è emerso evidente anche a Bruxelles, in occasione del Recovery Fund con la posizione comune, con una posizione particolarmente preziosa del Presidente Macron in Francia, perché l’Unione acquisisse consapevolezza della drammaticità della condizione economica provocata dalla pandemia, ed è emersa anche nella collaborazione che abbiamo svolto a Bruxelles per il quadro finanziario pluriennale.
Come ha ricordato il Presidente Macron, abbiamo parlato, nei nostri colloqui, di come abbiamo registrato l’intensità delle nostre relazioni. In questi mesi vi sono stati numerosissimi incontri fra esponenti di governo, con una piena collaborazione sotto ogni profilo, con una franchezza di posizioni che trova sempre sintonia e convergenza sui problemi.
Da tutto questo nasce la naturale esigenza – che il Presidente Macron ha ricordato – di un trattato di collaborazione rafforzata che esprima e dia forme e percorsi a questa collaborazione così intensa.
Noi siamo impegnati – entrambi – nella definizione del contenuto del nuovo Trattato e speriamo di condurlo a compimento velocemente per esprimere questa partnership così forte.
Sono lieto che il Presidente Macron abbia ricordato l’importanza che la Francia e l’Italia riservano ai giovani. E sono lieto di annunciare che l’Italia ha accolto con grande favore la proposta che è pervenuta, e che Francia e Italia hanno accolto con grande prontezza, per un servizio civile comune franco-italiano, in cui i nostri giovani collaboreranno insieme. Le nostre Amministrazioni sono pronte a definire velocemente le modalità e i meccanismi di questo servizio civile comune, in cui i nostri giovani collaboreranno insieme, scambiandosi esperienze e operando in comune.
L’attenzione ai giovani è naturalmente ciò che sta alla base della visione che Francia e Italia hanno, perché tutte le sfide così importanti che dobbiamo affrontare hanno a oggetto il futuro e quindi la sorte e la condizione delle nuove generazioni.
Dobbiamo affrontare congiuntamente – ne abbiamo parlato – i temi della rivoluzione tecnologica, i cambiamenti profondi che vi sono in economia; siamo convinti che tutto questo rafforzerà la nostra presenza nell’Unione e le prospettive delle nuove generazioni.
Abbiamo anche affrontato – come il Presidente Macron ha ricordato – il tema dell’Agenda europea. Francia e Italia condividono la visione dell’Unione, del suo futuro e anche del ruolo che deve svolgere la Conferenza sul futuro dell’Europa, che non è un’occasione burocratica o un passaggio occasionale, è un’occasione storica offerta ai Paesi dell’Unione per disegnare nuovamente, in maniera adeguata al tempo che abbiamo di fronte, una condizione efficiente dell’Unione europea per essere protagonista nella comunità internazionale.
Tutto questo richiede – e Francia e Italia lo condividono – un progetto, che nasca dalla Conferenza, di rinnovamento e di riforme dell’Unione europea. Più volte il Presidente Macron ha sollecitato l’Unione ad affrontare questo tema, ed è indispensabile che venga colto questo argomento della Conferenza sul futuro dell’Unione.
Abbiamo anche parlato dei rapporti transatlantici, della recuperata unità d’intenti transatlantica, dell’importanza degli incontri svolti a Bruxelles tra Stati Uniti e Unione europea, della collaborazione che si presenta.
Abbiamo parlato naturalmente anche di Stati che ci chiamano a responsabilità, alla collaborazione, come in Libia e nel Sahel.
Abbiamo parlato di tutto quello in cui Francia e Italia si ritrovano insieme avvertendo l’importanza di svolgere un ruolo che sia di pace, di collaborazione, di crescita per quanto riguarda il futuro non soltanto dell’Europa ma anche delle regioni intorno all’Europa.
Siamo circondati da aree di crisi, da tensioni. L’Europa può trasferire in queste regioni vicine la sua vocazione alla pace e alla collaborazione. E in questo Francia e Italia sono certamente chiamate a collaborare, protagoniste come stanno facendo.
Ringrazio molto il Presidente Macron per questo incontro, per l’accoglienza, per le parole che mi ha riservato. Le ricambio con grande amicizia personale, con grande apprezzamento per quanto la Francia fa nell’Unione europea e nella comunità internazionale.
Grazie, Signor Presidente.
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