Mattarella ed i nostri campioni di Tokyo
Il Capo dello Stato ha ricevuto al Quirinale gli atleti italiani delle olimpiadi e paraolimpiadi
La redazione
Palazzo del Quirinale, 23/09/2021
Bentornati al Quirinale.
Anzitutto, grazie. Grazie ai quattro alfieri, grazie a tutti voi per avere – come ha detto poc’anzi il Presidente Malagò – reso onore alla bandiera durante i Giochi, alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi. Bravissimi! 109 medaglie, mai così tante, come si sente dire spesso, ma non sarà mai sufficiente perché sono davvero tante.
Avete raggiunto traguardi sportivi di altissimo prestigio e avete emozionato gli italiani.
Vi sono momenti in cui lo sport assume un significato più ampio: questo è uno di quelli. Il nostro Paese provato dalla pandemia è in ripresa. Si è sentito rappresentato dal protagonismo di Olimpici e Paralimpici; si è sentito bene interpretato; si è sentito coinvolto. Siete stati, in realtà, un bel simbolo.
Durante le Olimpiadi, verso la fine, ho chiamato il Presidente Malagò per fargli i complimenti per le tante medaglie. Ho chiamato anche il Presidente Pancalli dopo un po’, il primo giorno delle Paralimpiadi, dopo i primi successi. Gli ho fatto una richiesta, un augurio che – lo ringrazio per la discrezione – non ha pubblicizzato: quello di prendere una medaglia in più rispetto alle Olimpiadi. Non per una preferenza, ma perché le tante medaglie delle Paralimpiadi hanno certamente, come diceva poc’anzi il Presidente Pancalli, spinto tante ragazze e tanti ragazzi con disabilità a dedicarsi allo sport, a individuare nello sport una delle strade della propria realizzazione.
Anche per questo, lo sport paralimpico, il movimento paralimpico, nel nostro Paese è un’avanguardia preziosa.
Questa è stata una grande estate per il nostro sport. Come ha detto la Sottosegretaria Vezzali poc’anzi, questo comporta non soltanto il merito dei protagonisti, ma di tanti staff, tecnici, sanitari, organizzativi, persone che hanno contribuito a questi grandi risultati. Dagli europei di calcio, agli europei di pallavolo femminile prima e poi maschile.
Sempre più le donne aprono la strada per i successi nel nostro sport.
È stata davvero un’estate di grande prestigio.
Ho seguito costantemente i Giochi. Ho anche visto molto, ma vi devo dire soltanto nelle ore in cui in Italia era giorno. Non mi era consentito, per la mia età, guardarli anche la notte, come molti hanno fatto tra i nostri concittadini.
Tre giorni fa, alla Cerimonia di apertura dell’Anno scolastico, ho ricordato la vittoria di Jacobs dei cento metri e la staffetta che poc’anzi mi ha cortesemente donato il testimone. Siamo schierati in ordine di partenza: Patta, Jacobs, Desalu, Tortu. Bravissimi! Avete emozionato gli italiani. Questo lo hanno fatto anche tanti altri nei Giochi olimpici e paralimpici. Per le Olimpiadi lo hanno fatto, ad esempio, la staffetta stile libero del nuoto, l’argento di Vanessa Ferrari. Tanti altri hanno emozionato e trascinato l’entusiasmo dei nostri concittadini.
Ho ricordato tre giorni fa agli studenti anche le medaglie, d’oro, argento e bronzo dei cento metri femminili paralimpici. Davvero bravissime! Sabatini, Caironi, Contrafatto. Ambra Sabatini è la più giovane medagliata, complimenti!
Sapete, ogni specialità, ognuno di voi meriterebbe una citazione specifica ed esplicita. Non mi è possibile. Ma non posso tacere delle sette medaglie di vario colore di Stefano Raimondi; delle cinque medaglie di Carlotta Gilli; di Giulia Terzi, di Antonio Fantin.
Non vorrei trascurare neanche chi ne ha avute soltanto quattro, li ricordo: Barlaam, Trimi, Palazzo, le due medaglie d’oro, oltre all’argento, di Francesco Bocciardo.
Nelle Olimpiadi, dai venti chilometri di marcia femminile e maschile, anche qui prima femminile e poi maschile, alla scherma femminile e maschile, dalla vela al ciclismo; complimenti a Ganna per il mondiale dei giorni scorsi. Dal nuoto al karate, dal taekwondo, la prima medaglia, al canottaggio, alle altre specialità che tutti abbiamo visto e seguito con affetto, alla splendida squadra delle farfalle.
Mi devo fermare ma – ripeto – vorrei menzionare ciascuno di voi e ciascuna specialità.
Tamberi, non ho dimenticato il salto in alto. L’ho tenuto da parte per una considerazione che vorrei farle. Premesso che tutti abbiamo visto la simpatica trasgressione del suo entusiasmo travolgente che ha fatto ammattire gli addetti alle piste che non sapevano come fermarla, la scelta che avete fatto lei e Barshim è stata splendida: anziché proseguire, con un accanimento agonistico per prevalere con misura al ribasso, avete compiuto un gesto di vero valore sportivo.
Non ho dimenticato neppure il fioretto a squadra femminile paralimpico, Bebe Vio, Loredana Trigilia, Ionela Mogos sono state straordinarie; e l’oro e l’argento di Bebe è stata una entusiasmante vittoria sulle avversità.
Non vorrei concludere senza ricordare però che accanto alle medaglie, di tutti voi insigniti di medaglie, vi sono state tante altre prestazioni di grande rilievo sportivo, non seguite da medaglie ma ugualmente importanti. Tanti vostri colleghi delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi hanno fatto delle prestazioni di grande importanza e non soltanto con i quarti posti. Ne ricordo una per tutte: la finale di Federica Pellegrini, adesso dirigente del Cio, e le faccio gli auguri per questo nuovo impegno così importante.
Concludo con il complimento migliore penso possa farvi: siete stati squadra, avete manifestato amicizia e integrazione fra di voi e avete – anche questo è molto importante – sollecitato non soltanto all’attenzione verso lo sport, ma a praticare lo sport.
Grazie per tutto questo. Complimenti.
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