Medicina potenziata col 5G

Prospettive e rischi.

Vito Marangelli:

La tecnologia 5G promette di cambiare radicalmente alcune pratiche mediche come conseguenza dell’enorme capacità di trasmissione dei dati che è in grado di assicurare.

Le aziende telefoniche sono ovviamente in prima linea nell’esaltare le possibili applicazioni mediche del 5G. L’AT&T (https://www.business.att.com/learn/updates/how-5g-will-transform-the-healthcare-industry.html#) negli Stati Uniti e la Vodafone in Italia (https://www.google.it/amp/s/www.ilmessaggero.it/AMP/economia/vodafone_cosi_il_5g_cambia_il_mondo_della_medicina-4784882.html) il notevole miglioramento dell’esperienza-paziente che questa nuova tecnologia consente, per esempio con terapie preventive personalizzate.

Ma sarà veramente così? Oppure rischiamo di diventare dipendenti dall’ossessione di un continuo e pervasivo controllo tecnologico che si vedrà quanto beneficio porterà alle nostre esistenze rispetto a un potenziale stress psicologico di cui già oggi esistono prove? Vediamo le promesse che il 5G può fare  e confrontiamole con i potenziali rischi.

La prima promessa fatta al paziente è quella del risparmio di tempo e sforzo legato allo spostamento da casa all’Ospedale. Perché affaticarsi con i mezzi di trasporto, magari mentre non si sta bene fisicamente, subire lo stress per raggiungere il medico dove lo si trova oggi, nel suo ambulatorio o in ospedale spesso a notevole distanza? Con la capacità trasmissiva del 5G si potrà disporre di una strumentazione sofisticata che consentirà al medico di controllare i nostri organi con un telemonitoraggio o la televisita. Nell’epoca del COVID poter fare le cose a distanza, in modalità tele, è diventata una preziosa risorsa alla quale ci siamo anche abituati, quindi anche la Medicina a distanza sarà accettata più facilmente e consapevolmente da pazienti e medici.

Una prima difficoltà di questo concetto, tuttavia, riguarda la gestione delle risorse tecnologiche: oggi si concentrano le strumentazioni sofisticate in centri specialistici come Ospedali Universitari e di Eccellenza, mentre l’approccio ‘tele’ richiederà la presenza di strumenti sofisticati anche al domicilio (o in qualche luogo assai prossimo) in maniera diffusa.

Una prima risposta a questa domanda viene dal fatto che già oggi siamo circondati da meraviglie tecnologiche che non vediamo come tali, ma che sono già strumenti sofisticati utilizzabili anche in Medicina. Un esempio per tutti: un cellulare o un tablet dotati di una telecamera ad alta risoluzione, magari con livelli di ingrandimento ottico elevati, potrebbe essere già un ottimo strumento di telediagnosi che non si sarebbe bisogno di acquistare o di rendere disponibile separatamente.

L’Internet delle Cose (IoT, Internet of Things) sarà la strada per ottenere straordinarie possibilità di monitoraggio della salute. Un esempio applicativo di questo concetto è la possibilità di indossare indumenti contenenti  sensori ‘wearable’, cioè indossabili,  che potranno comunicare sul web con grande facilità i dati di monitoraggio per esempio dell’attività elettrica cardiaca con l’elettrocardiogramma, oppure tanti altri parametri di importanza medica. Il tradizionale Holter delle 24 ore, da applicare in ambulatorio o farmacia e da recuperare per l’analisi dei dati potrebbe diventare un ricordo sostituito dall’indossare una semplice canottiera dotata di sensori wearable

L’enorme massa di dati renderà indispensabile la gestione automatizzata delle informazioni per mezzo di tecniche di Intelligenza Artificiale sotto forma di Machine Learning o Deep Learning, massa di dati che sarebbe altrimenti al di fuori della portata di operatori umani. Gli algoritmi avranno il compito di valutare il comportamento anomalo o normale di una certa funzione corporea e anche quello di auto-migliorarsi con forme di auto-apprendimento e auto-valutazione. Per questo si sente sempre più spesso parlare di applicazioni di AI nella diagnostica. Nel mio campo si stanno sviluppando applicazioni di AI che riguardano ad esempio l’ecocardiografia e la gestione dei parametri vitali in terapia Intensiva.

Le aree in cui si prevedono applicazioni del 5G sono al momento:

  1. la trasmissione di immagini di alta qualità, in Medicina si parla di formato DICOM o di video ad alta risoluzione.
  2. l’espansione della Tele-Medicina in moltissime forme.
  3. il miglioramento delle tecniche di Realtà Virtuale o Aumentata per la simulazione di interventi o la visita clinica col supporto in tempo reale di informazioni dettagliate. Per esempio il medico che si trova di fronte a un caso complesso potrebbe avere la possibilità di consultare risorse bibliografiche on-line praticamente già durante la visita stessa con strumenti come i famosi Google Glass. Ma anche il paziente potrebbe accedere a esperienze di Realtà Virtuale che lo aiutino a comprendere meglio la propria patologia o anche a alleggerire la sofferenza.
  4. il tele-monitoraggio affidabile, cui si accennava in precedenza o i tele-interventi chirurgici.
  5. l’Intelligenza Artificiale nelle decisioni diagnostiche e terapeutiche con la gestione di Big-Data, cioè della massa di informazioni prodotte dalle varie forme di monitoraggio.

Insomma, bisogna prepararsi al cambiamento dosando accuratamente entusiasmo e scetticismo, ma è un cambiamento che c’è già: quando controlliamo la nostra frequenza cardiaca con lo smart-watch o le app del cellulare stiamo già vivendo in una forma concreta di telemedicina, è bene saperlo.

Nella nostra Unità Operativa di Cardiologia Universitaria di Bari diretta dal prof. Stefano Favale abbiamo sperimentato sul campo già molti anni fa una metodica di tele-ascoltazione del paziente tra i nostro centro e una casa di Riposo di Noicattaro, esperienza che è stata successivamente presentata in un Congresso della Società Europea di Cardiologia: in pratica quello che il medico fa con il suo fonendoscopio al letto del paziente è stato fatto via web tramite una strumentazione messa a punto da docenti del Politecnico di Bari (prof.ssa Gina Perri e prof. Agostino Giorgio), i cardiologi erano nel nostro caso il sottoscritto e il dott. Luigi Sorgente. La nostra Regione vanta inoltre un uso pionieristico della Telemedicina Cardiologica che consente di avere i tracciati elettrocardiografici di pazienti infartuati al domicilio o durante il trasporto in ambulanza grazie a una struttura appositamente creata e  coordinata del dott. Ottavio Dicillo.

In coda si potrebbe discutere dei rischi di esposizione elettromagnetica paventati da molti ecologisti, alla trasmissioni 5G, ma si tratta di un tema piuttosto discusso con pareri contrastanti che difficilmente fermerà il progresso applicativo del 5G nel mondo.

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