Meloni ed il bonus cultura per i giovani
Un post Facebook di Giorgia Meloni in difesa delle modifiche ad App.18 -bonus cultura per i giovani e un commento in dissenso sul social del nostro direttore.
Gianvito Pugliese
Il Presidente del Consiglio dei Ministri in carica, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, in questo post su Facebook ha esplicitato le ragioni del suo Governo per la modifica, e non l’abolizione (ha tenuto a precisare) del bonus cultura giovani. Purtroppo, mentre i video di YouTube sono perfettamente condivisibili (ed in coda all’articolo postiamo quella identica versione) e quelli di Twitter pure anche se con alcune difficoltà, con Facebook non riesce la condivisione.
Vi posto il mio commento articolato sul social: “E’ il discorso di chi non ha mai lavorato in quel settore (che non è una colpa), ma questa si è una colpa, non si avvale di buoni consiglieri in materia. Glielo scrivo da Componente del disciolto Consiglio Nazionale dello Spettacolo del Ministero del Turismo e Spettacolo. Non significa, ovviamente, che io sia detentore della verità. Assolutamente no. Modesto ragionamento: crede davvero che solo perché benestanti i diciottenni, senza incentivo specifico spenderanno i soldi della paghetta (cospicui certo) per andare alla lirica, al teatro ad un concerto di musica classica, a teatro per uno spettacolo di prosa, ad un Museo… e non li spenderanno piuttosto in discoteca, allo stadio, in videogiochi fantasmagorici? … Accadrà questo e per una volta farete la discriminazione al contrario: priverete di un’occasione di acculturarsi i giovani benestanti! Non dimentichi che la scuola è ancora ferma (consigli d’istituto a parte) alla riforma Gentile, per cui se chiede chi è Monteverdi, e siamo in Italia la patria del melodramma, le risponderanno che forse è un giocatore dell’Inter o della Spal. La cultura musicale e teatrale nella nostra scuola è un’estranea. Questi sono i termini corretti. Ovviamente sono solo una voce che grida nel deserto: non sarò di certo ascoltato. Ma avevo il dovere morale di dirglielo (ndr. avrei dovuto usare la parola scriverlo e non dirglielo).
Come anticipato, per completezza d’informazione, quì di seguito il medesimo video pubblicato su YouTube a cura del Corriere della Sera