Morto Achille Lollo, autore del rogo di Primavalle
Quando muore qualcuno, ci dispiace, ma se muore qualcuno che ha ucciso in modo barbaro degli innocenti, è difficile. Difficile credere in qualsiasi ideologia bacata che abbia spinto a tale crudeltà…ma questo era un uomo…..
Maria Catalano Fiore
E’ deceduto martedì, a 70 anni compiuti 8 maggio, nell’ospedale di Bracciano, dove era ricoverato, Achille Lollo, giornalista e militante di Potere operaio, tra gli autori del “Rogo di Primavalle” del 1973.
Quando muore qualcuno, di qualsiasi colore politico esso sia ci dispiace, una vita si spezza, ma in questo caso non possiamo che essere solidali con la famiglia di Mario Mattei che dopo quello che ha subito e l’infamia della mancata giustizia italiana, finalmente ha avuto pace da quella divina.
I fatti dell’epoca sono raccapriccianti, ma quello scritto e non fatto dopo è un vero abominio.
Nella notte del 16 aprile 1973 viene versato del liquido infiammabile sul pianerottolo davanti all’appartamento di Mario Mattei, segretario della locale sezione del Movimento Sociale Italiano. L’unico a scontare qualche mese di carcere è Achille Lollo. Quella notte divampò un incendio che distrusse rapidamente l’abitazione. Mentre alcuni riuscirono a salvarsi, due dei figli di Mattei, Virgilio di 22 anni e Stefano di 8 morirono bruciati vivi. Alcune terribili fotografie, scattate intorno alle 3,30 del mattino, ne hanno immortalato l’orrore. La figura affacciata alla finestra, carbonizzata,(in copertina) è quella di Virgilio Mattei, insieme al suo fratellino Stefano, aggrappato al davanzale di una piccola casa popolare al terzo piano.
Dopo aver appurato l’identità dei colpevoli, proprio da parte di potere operaio, e aver seminato altro sangue e terrore nella nazione, dopo cavilli ed inchieste ecc…Lollo fu condannato a 18 anni come co-partecipe all’azione con Manlio Grillo e Marino Clavo. (tre ragazzi inqualificabili della stessa età di Virgilio) Nel frattempo Lollo era volato in Brasile, Grillo fuggito in Nicaragua, di Clavo si son perse le tracce. Il 12 ottobre 2003 addirittura arriva la prescrizione della pena. Nel 2005 il fascicolo venne riaperto dopo le dichiarazioni di Lollo che affermava che vi erano altre tre persone coinvolte, ma ad appiccare il fuoco era stato proprio lui Achille Lollo. Il tutto venne ulteriormente archiviato l’anno successivo.
Una lunga scia di sangue quando si sbandierava “Uccidere un fascista non è un reato!”, ma ….parafrasando Primo Levi, che certo non era nè fascista ne comunista……”Se questo è un uomo….”
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