Morto il Patron dei pandori

E’ mancato a soli 79 anni Alberto Bauli, il re dei pandoro italiani, come faremo senza i suoi ritornelli natalizi? Facevano sentire l’aria del Natale anche ai miscredenti.

Maria Catalano Fiore

Alberto Bauli, re, ormai incontrastato, dei Pandori ci ha lasciato. Si è spento nella sua Verona a 79 anni. Da oltre 25 era Presidente del gruppo dolciario fondato da suo padre Ruggero nel 1922, poi a livello industriale nel 1950.

“Ba – ba -ba Bauli” ” A Natale puoi…” i suoi spot sono stati i ritornelli e la colonna sonora dei nostri Natali ed il Cavallo di Troia che ha portato il suo pandoro a ritagliarsi un posto al sole. Ma non solo per quello, era laureato in Ingegneria ed Economia ed ha capito, al momento giusto, quando poter acquisire quote da Motta, Alemagna, Doria e Bistefani. Consigliandoli anche finanziariamente quale consulente, poi Consigliere e quindi Presidente della Banca di Verona ,impedendo a molti azionisti di fare scivoloni finanziari pesanti come la Melegatti. E’ sempre vero, in momenti di crisi, è il Consorzio di forze che ti rafforza. Scusate il bisticcio di parole.

Il capolavoro industriale di Alberto Bauli però è stato quello di aver sdoganato la ditta dalle ricorrenze. Con le varie acquisizioni ha immesso sugli scaffali dei supermercati, prodotti per tutto l’anno, specialità dolci e salate, biscotti, crackers e altro che hanno portato la Bauli ad un commercio a livello Europeo con il 25% del loro fatturato.

Suo padre Ruggero Bauli,era partito, in proprio nel 1922, ma poverino arrancava, troppa concorrenza a Verona, quindi aveva deciso di partire, nel 1927 per il Sud America. Scampato per Miracolo al naufragio della nave da trasporto Principessa Mafalda, perse nell’affondamento tutte le macchine da lavoro. Un disastro! Comunque ha messo su un negozio di dolciumi a Buenos Aires ed in 10 anni di sacrifici ha racimolato i soldi per rientrare a Verona ed aprire il suo primo negozio, artigianale, Bauli in città, siamo nel 1937. Poi nel 1950 da il via alla produzione industriale che procede sempre meglio. 25 anni fa al figlio lo scettro del comando e speriamo che ci sia ancora qualcuno che raccolga questa “Dolce” eredità.

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