Nino Lavermicocca

Archeologo, storico e studioso, dall’enorme preparazione, soprattutto per l’alto Medioevo non solo pugliese. La cultura con la sua scomparsa ha perso veramente Tanto.

Maria Catalano Fiore

Prof. Dott. Nino Lavermicocca nato in Largo Albicocca, non è una filastrocca, il grande Nino era nato proprio lì il 16/10/1942. Amava Bari e le sue origini. Le sue varie dominazioni di epoca Altomedievale e Medioevale, spesso nebulose, che studiava continuamente, facendo parlare antichi documenti e pietre. Largo Albiccocca è una delle poche piazze nella città antica di Bari, da li partivano i suoi studi e anni dopo è riuscito ad identificare le tracce di un anfiteatro romano, proprio in quella piazza.

Ecco lo schema della collocazione del primo Teatro Romano a Bari

Nino Lavermicocca laureato in Lettere Classiche presso l’Ateneo barese, ha frequentato poi la Scuola Speciale per Archeologi Medioevali della Superiore di Pisa, l’Ecole Pratique Desnautes Etudes en Scientes Sociales di Parigi. Ha anche trascorso un anno presso il Dumbarton Oaks Center For Bizantine Studies di Waschintgton. Dal 1968 al 1980 ha svolto attività di ricerca e didattica presso l’Istituto di Storia dell’Arte e l’Istituto di Letteratura Cristiana Antica presso l’Università di Bari.

Una delle molte pubblicazioni sulla “Bari Bizantina”

Un docente eccezionale, chi come me ha avuto la fortuna di averlo come docente e come amico, sa di cosa parlo. Bari epicentro della Cultura Bizantina e “Catepanato” d’Italia. Bari Longobarda, capitale del Sud. Bari in epoca Paleocristiana. Una Bari Altomedioevale ancora sconosciuta ai più.

Una sua splendida pubblicazione su Boemondo d’Altavilla

Sue molte bellissime pubblicazioni a riguardo con foto e ricostruzioni. Come la ricostruzione storica della figura di Re Boemondo d’Altavilla e dei suoi rapporti con Costantinopoli: “Boemondo – l’uomo di cui tutti parlano” questo Re definito (Boatus Mundi) che ha riempito con le sue gesta l’orizzonte mediterraneo per un quarantennio circa, dal 1070 sino all’anno della sua morte nel 1111. Un Re conosciuto in Italia, Francia, Grecia, Turchia ed Armenia ecc…

Suo l’impegno di portare presso l’Ateneo barese studiosi di fama internazionale, docenti della Sorbona del calibro di Andrè Guillou, suo l’impegno di organizzare “Campagne di Scavo” per dottorandi e specializzandi in Anatolia, Cappadocia ed in Armenia.

Nino Lavermicocca conosceva la Basilica di san Nicola e il suo circondario pietra su pietra, conosceva cosa sorgeva prima in quel sito, La Corte del Catepano, la Chiesa di San Giorgio degli Armeni ed altro, studiava su antichi testi e documenti per poi fare saggi di scavo. Una delle Torri di San Nicola è sicuramente del vecchio palazzo Catepanale, cosi come il pavimento in tessere marmoree con motivi orientaleggianti, nell’area absidale, proprio sotto il sedile episcopale in pietra datato 1105, come altri i pezzi architettonici riutilizzati. Era appassionato ed attento, mai niente di scontato o superficiale. Attinente a questi studi “La nave dei miracoli” un bel volume che parla di San Nicola quale presenza tutt’ora viva e affascinante nel mondo contemporaneo, emblema ecumenico di un patrimonio mistico e mitico mirabilmente condiviso.

Nella prefazione a questo volume Sabrina Veneziani dice: ” Nino Lavermicocca è (stato) interprete propositivo di tensioni devozionali di quella nutrita schiera di fedeli che fa della visita al sepolcro del santo il miraggio di una vita, il desiderio del riconoscimento di San Nicola quale “patrimonio ed eredità europea e mondiale, fortemente condivisa”.

Una persona pacata e molto gentile che però pretendeva lo stesso interesse dai suoi dottorandi, ma non si faceva fatica a seguirlo, il suo discorso era avvincente, trasportava in altre ere con altri uomini, tradizioni ed usanze.

Dall’ottobre 1980 Nino è stato Direttore Archeologo presso La Soprintendenza Archeologica della Puglia. E’ stato responsabile degli Studi Medioevali della Regione Puglia. Ha condotto “Campagne di scavi” precise e con risultati incredibili, identificato e promosso siti archeologici e non.

Nino Lavermicocca e le edicole votive in Bari Vecchia.

Nino Lavermicocca è stato un viaggiatore che ha percorso ogni strada possibile per studiare tracce sulla devozione Nicolaiana, ma anche su quella popolare. Ogni Edicola Votiva ha una storia ed un suo perché e sicuramente coniuga arte, artigianato e devozione. Ha persino scritto, pubblicato e diffuso Guide Turistiche mirate alla conoscenza della Puglia Bizantina ed Altomedioevale.

La sua commemorazione

Spesso ha collaborato con gli amici docenti dell’istituto di Storia Medioevale, Giosuè Musca, Raffaele Licinio, Franco Porsia.

Negli ultimi anni, ha svolto prettamente attività di studio e ricerca come libero professionista.

Oltre ad essere ricordato nell’Aula Magna dell’Ateneo Barese, con una solenne cerimonia nel trigesimo della sua scomparsa, a lui è stato dedicato un Largo presso il Bastione di Santa Scolastica uno dei Musei Archeologici baresi che ha contribuito a creare: “Largo Nino Lavermicocca”.

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