Parco e Polo delle Arti

Apriamo un velo sull’arte, ma cerchiamo di capire…..gli uomini e soprattutto i politici. Murales di Bansky in foto di apertura dell’articolo.

Maria Catalano Fiore

Spira aria di elezioni, manca circa un mese al rinnovo del grande seggio del Granducato di Puglia. Chi sarà l’Eletto da Nostro Signore? Il voto, il parere del popolo sono ormai desueti da anni. La partita si gioca nelle stanze di potere, come un Monopoli, fermarsi in ferrovia, compro due alberghi, stai fermo a questo giro….. Al solito.

Al solito viene fuori ormai, tra i tanti progetti per la Città Metropolitana di Bari l’ormai consueta questione dell’utilizzo dell’ex Caserma Rossani. Un suolo e costruzioni enormi in pieno cuore della città, posizionata tra i quartieri Picone e Carrassi e a qualche centinaia di metri dalla Ferrovia e dalle Stazioni di Parcheggio dei Pulmann Interurbani. Una superficie complessiva di 8600 mq.! Oggetto, al tempo (1992), di reati acclarati e passati in giudicato, quali la concessione e costruzione abusiva della Città di Federico.

Inquadratura parziale degli spazi 8600 mq. in totale

Ad ogni candidatura un progetto e tante promesse per ricavare spazi per l’Arte. Non dimentichiamo che Bari si è candidata come Città Internazionale della Cultura. Ma quale Arte? Quale Cultura? Si due licei Artistici ed una Accademia, tutti di eccellenza, ma per merito dei docenti e degli alunni, non per le strutture. Un liceo, ex scuola d’Arte, poi equiparato, ha sede sul lungomare nella stessa struttura voluta da Raffaele e Francesco Spizzico e Roberto de Robertis, che hanno anche sovvenzionato di tasca loro dei lavori bloccati, pur di poter ottenere una struttura decente. Hanno poi convogliato artisti affermati per fare da docenti. Il secondo liceo Artistico, voluto fortemente da Roberto de Robertis finalmente prende il via nel 1967/68 con aule di fortuna, in un Convento dismesso dai Gesuiti, fatiscente, servizi igienici …..e Segreteria in un ufficio raffazzonato di Via Bruno Buozzi. Praticamente ogni docente per prendere registri ecc.. ogni studente per presentare una giustifica o altra richiesta doveva farsi una via Crucis tutte le mattine a discapito dei tempi reali di lezione. Una veranda sul terrazzo come aula di disegno per almeno due, tre classi, freddo glaciale, riscaldamento optional. Palestra inesistente e terrazzo adibito a pseudo campetto di calcio, tanto per… Dopo tre anni finalmente un trasloco in un palazzo per civile abitazione, non idoneo ad essere una scuola e comunque invariato, tranne per i graffiti metropolitani ed una targa con l’indicazione, dal 1970. Delle date sono sicurissima, l’ho frequentato io e poi mia figlia.

Locandina promozionale dell’Accademia di Belle Arti di Bari

L’Accademia un’altra conquista del M.ro Roberto de Robertis che l’ha diretta sino a quando, per motivi di salute, ha mollato il testimone al M.ro Mario Colonna ecc… Sede, una parte degli uffici della Regione Puglia ubicati sull’Extramurale Capruzzi, poi degli uffici dismessi su via Giuseppe ReDavid, ma insufficienti e quindi una sede staccata a Mola di Bari, esigua e lontana dai mezzi pubblici. Quindi, da quando la ex Caserma Rossani è stata dismessa si ventila una ” Cittadella della Cultura”, ma……

La sola amministrazione Decaro ha fatto e rifatto progetti, dato persino date d’inaugurazione ma la situazione è ancora di solo degrado.

Foto abbastanza esplicita anche del degrado dei condomini circostanti

Questo lo stato dei luoghi, ma il nuovo potenziale Governatore pensa di avere una bacchetta magica? Il comune recentemente ha dato un’ accelerata e dopo aver eliminato l’ennesimo discutibile progetto dell’ arch. Fuksas, lo stesso che ha stravolto, in peggio, via Sparano da Bari, il salotto “buono” della città. Ha esaminato ben 13 proposte progettuali scegliendo l’idea dello studio torinese di Aimaro Isola e di suo figlio Saverio che si sono aggiudicati un lavoro da più di un milione di euro, messi a disposizione dal “Patto per lo sviluppo della Città Metropolitana di Bari.”

Le “Belle Arti” saranno accorpate negli edifici esistenti da ristrutturare, tra saloni (le ex officine) ed uffici idonei. Si dovrà comunque rispettare edifici, non solo solidi, ma di architettura industriale, pertanto vincolati dal Mibact Poi creare aree verdi urbane. Ma in tutto questo saranno presenti anche spazi espositivi per gli artisti? oppure, come al solito, dopo un lungo e costoso percorso di studi verranno lasciati a loro stessi…a Rubacchiare spazi a caro prezzo per esporre le loro opere?

La domanda, quale operatrice del settore mi sorge spontanea considerando che i pochi spazi che questa Città Culturale offre vengono solo e sempre assegnati agli amici di… o votanti di…ecc… In una Città Culturale si dovrebbero anche poter utilizzare spazi dismessi, uffici ormai vuoti da assegnare ad associazioni o gruppi di artisti come spazi espositivi o lavoratori. Anni fa, ormai 30 e passa fu approvata una legge proposta dall’on. Gabriella Carlucci che lo prevedeva sia per ripopolare piccoli borghi, che per ridare cultura alle città. Legge messa in atto in alcuni centri dell’Italia settentrionale, ha avuto successo, ma da Roma in giù non è stata mai applicata.

Propongo di rispolverarla e di cercare di applicarla anche da noi. Tanti, troppi artisti per vivere, per formarsi una famiglia, sono costretti a fare un altro lavoro….. che spreco di talenti e di opere d’arte……….riflettete, anche se siete “in tutt’altre faccende affaccendati, a questa roba morti e sotterrati.

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