Perchiazza: insalata o frittata?
Settembre è proprio il mese adatto al pieno rigoglio di questa pianticella, ad alcuni sembra un pochino strana, ad altri una pianta grassa, ma non è ne una e ne l’altra. Le nostre nonne lo sapevano bene che è una buonissima pianta commestibile.
Nonna Camilla
Purciaca o Purciddana (in Sicilia), Perchiazza, Spurcchiazza in Puglia. Nome scientifico Portulaca. E’ un’erba commestibile buonissima, conosciuta sin dai tempi antichi, facile da trovare, ma la migliore è senza dubbio quella che cresce nei vigneti, sotto i vitigni.
Originaria probabilmente dell’Asia, ha notevoli virtù, curative: nell’antico Egitto, spesso viene anche coltivata, in campo erboristico, è tutt’ora impiegata perché molto ricca di Omega 3, aiuta a ridurre il Colesterolo e i trigliceridi, a prevenire il diabete e le malattie cardiovascolari.
Ricordo bene che durante la mia infanzia lucana, mia nonna mi mandava sempre a giocare, poco lontano dalla masseria, nella vigna, per spiluccare gli acini maturi, e per raccogliere dei cestini di erbette selvatiche. Una di queste era appunto la Perchiazza, che a me piaceva moltissimo sia (opportunamente lavata e rilavata) in insalata mista con pomodori, cipolla, rucola o altro….
Oppure, dopo averla lavata e appena sbollentata, farne una bella frittata con le uova freschissime, lì a disposizione.
La Portulaca o Perchiazza, ha un sapore particolare leggermente salato e dal retrogusto di limone. Un’erba quindi particolarmente saporita e gustosa e leggermente callosa. (semi-grassa)
Sia l’insalata che la frittata, vi garantisco hanno un deciso sapore molto gustoso, un sapore che mi riporta alla mente ricordi della mia bellissima infanzia tra le sottane della mia prodigiosa nonna che dal niente creava delle ottime pietanze. Un abbraccio a tutte le nonne e mamme che sanno sfruttare tante cose per creare ottimi alimenti a costo contenuto.
In questo mondo consumistico, e in questo periodo così particolare sono una risorsa preziosissima.
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