Plautilla Bricci architettrice barocca
In foto di copertina Melania G. Mazzucco, scrittrice, laureata in Storia della Letteratura Italiana e in Cinema al Centro Sperimentale di Cinematografia. Ha scritto per anni soggetti e sceneggiatrice per il cinema. Dal 1995 collabora con la Treccani.
Maria Catalano Fiore
Melania G. Mazzucco, scrittrice e sceneggiatrice prolifica e pluri-premiata dal 1992 ha pubblicato, con l’Einaudi, a fine novembre 2019 “L’Architettrice” poco recensito e presentato, forse a causa del Covid 19? O perché romanzo storico reale? Romanzo precisissimo su nomi, date e situazioni, sulla Roma barocca del 600.
Da Storica, mi sono subito occupata di questo testo interessante, anche per la sua attualità, purtroppo. Come nella Roma papale le donne non potevano occupare ruoli di prestigio, soprattutto in campo artistico, esempio per tutte la lunga lotta di Artemisia Gentileschi, meno che mai architetto. Una donna è sempre una donna, ieri come oggi. Si ci sono Manager, ma….
Plautilla Bricci nel suo lavoro sia di architettrice, come lei stessa si definisce, che di pittrice è estremamente brava, ma schiacciata dalla contemporanea presenza nella Roma di quel periodo di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini, Pietro da Cortona ecc... La storia, di essere messa in disparte, per una donna, si ripete all’infinito. La scoperta di documenti che la citano o ne parlano, da parte di Melania Mazzucco, è del tutto casuale. Erano altre donne pittrici del 600 romano che le interessavano, ma consultando gli archivi di stato e quelli vaticani, è saltato fuori in alcuni diari dell’epoca, il suo nome e quel suo auto-appellativo di Architettrice.
Il nome di Plautilla Bricci (1616-1705) non viene neppure citato nei comuni manuali di Storia dell’Arte. Il Dizionario ed Enciclopedia Treccani, la citano. in modo scarno. Testualmente:” Bricci Plautilla, nata a Roma nel 1616 fu pittrice ed architetto fu membro dell’accademia di San Luca (anche se si ignora la data precisa) non si hanno notizie sella sua formazione artistica, ma suo padre viveva in un ambiente di pittori allievi del Cav. D’Arpino.
Le sue prime tracce lavorative si trovano in Piazza del Popolo, nella Chiesa di Santa Maria di Montesanto, dove ha curato, giovanissima, la pala dell’Altare Maggiore. In questo quartiere era nato suo padre Pasquale , chiamato “il materassaio”. In realtà pittore e scrittore popolare. Vivevano, con un altro suo fratello e sorella, in via del Babbuino proprio vicino la casa bottega di Giuseppe Cesari detto il Cav. d’Arpino, pittore barocco definito “pictor unicus, rarus et excellens ” (Roma 1568- 1640). Plautilla e suo fratello sono “ragazzi di bottega”. Quale ragazza di bottega dotata, le viene affidato questo primo incarico. A Roma c’è una forte richiesta di immagini devozionali. I due fratelli Bricci sembrano ben inseriti in questo mercato. Ma la frequentazione del Cavaliere la porta a conoscere personaggi in vista e molto potenti. Nel 1655 si stabilisce a Roma anche la Regina Cristina di Svezia che ha abdicato per scegliere di vivere a Roma circondata da Letterati ed artisti, anche donne essendo lei un personaggio alquanto liberale. Plautilla si lega ad Elpidio Benedetti, un potente abate e ne diventa la consulente artistica e l’amante. Elpidio la presenta al terribile Cardinale Giulio Mazzarino. Tra i due nasce una profonda amicizia che durerà tutta la vita. Il Cardinal Giulio Mazzarino di cui tutti abbiamo l’immagine dura riportata dai romanzi di Alessandro Dumas, in realtà era un italiano di sangue plebeo, adottato da Richelieu, amante della Regina e padre di Luigi XVI “Il Re Sole”per il quale creò il potere assoluto. Forse proprio perché suo padre era un noto baro, Giulio Mazzarino capiva di politica più di tutti.
Nel 1663 Plautilla Bricci mette idee e mani ad un ambizioso progetto tutto suo, ma ovviamente firmato da suo fratello Basilio. Una grande villa, poco lontano da piazza di Spagna, commissionata dal Cardinal Mazzarino, di proprietà di Elpidio, quindi Plautilla Bricci, in questo suo progetto era finalmente libera di dimostrare il suo valore poiché doppiamente protetta. Questa villa, molto particolare, per la sua forma verrà chiamata “Il Vascello”. Purtroppo la villa ha subito numerose distruzioni, seguendo il destino della città di Roma, compreso il sacco di Roma del 1849, che quasi la rade al suolo. Attualmente appare restaurata e sede di una loggia massonica.
Anche nel progetto della costruzione di Piazza di Spagna, c’è la mano della Architettrice Bricci. L’idea parte dall’abate Elpidio Benedetti, stanco di vedere, nel centro di Roma quella rupe scoscesa. Ma occorrono cospicui finanziamenti, lui, con l’appoggio di Mazzarino si rivolge direttamente al re francese Luigi XIV.
Nel 1664 lavora a San Luigi dei Francesi. Amplia l’abiside e decora tutta la Chiesa. A lei, Plautilla Bricci nel ruolo di pittrice, si deve anche la magnifica Pala d’altare che raffigura il Santo.
E’ sul retro di questa Pala d’altare che troviamo l’unica firma di Plautilla Bricci. Un atto di rivalsa verso Gian Lorenzo Bernini che, invece, di quella Chiesa, se ne carica tutti i meriti, mentre molte soluzioni architettoniche e la Pala d’Altare non sono opera sua ma dell’ architettrice Plautilla Bricci.
Ecco la Storia nella Roma Barocca, dell’ennesima donna utilizzata e messa da parte per il solo fatto di essere donna. E non andava certo meglio alle donne veneziane “maritar o monacar o far la puttana”.
Sembrerà stano ma le donne del Regno delle Due Sicilie a sud erano molto più evolute: erano Medici, laureate all’università di Salerno, erano tessitrici imprenditrici e oltretutto governavano da tempo, basti pensare a Isabella d’Aragona e a sua figlia Bona Sforza.
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