Premio “Filippo Pugliese” II edizione
Proseguiamo oggi con i poeti in vernacolo (ma anche altro) un autore simpatico, amico di tutti. sempre frizzante, Biagio Loconte.
La redazione
Biagio Loconte, ama la città in cui vive, conosce ogni angolo, passeggia a piedi o in bicicletta, si sofferma a guardare, a carpire ogni segreto di questa città dalla storia antica, ma non solo; è un attento lettore e studioso, infatti cita chi ha provveduto a far arrivare l’acqua nel Borgo antico: la Duchessa di Bari, Regina d’Ungheria, Imperatrice di Lituania, Bona Sforza.
Bona, figlia di Isabella d’Aragona e del Duca di Milano Gian Galeazzo Sforza, dalla madre apprende tanti particolari sul flusso delle acque in città, studio fatto da Leonardo da Vinci quando Isabella gli offre rifugio all’interno del Castello Normanno Svevo, in quell’epoca ampliato e portato al rango di una vera reggia. Morta Isabella e rimasta vedova del re d’Ungheria Sigismondo Jaghellone, già sistemati i figli con matrimoni reali nelle corti d’Europa del Nord, Bona rientra a Bari con tutti i suoi beni al seguito e da inizio ad una vera riorganizzazione della città. Innanzi tutto, edifica ben 5 cisterne per la raccolta dell’acqua e fontane sparse per l’abitato e nelle corti. Poi un impianto fognario più efficiente e tanto altro, peccato che abbia regnato pochi anni, avvelenata da una congiura internazionale: era una donna troppo istruita, parlava e scriveva in otto lingue, disquisiva di geografia, filosofia ed altro….e si sa quando una donna è intelligente. da che mondo e mondo. da fastidio…..
Dopo i versi in lingua barese la traduzione in Italiano….con calma.
FENDANE ANTICHE (a 4 facce)
Mènza rotte e mènza careuàte….,
sécle e sècle, a1, a2, a 4 vosce,
adderembette o Sedile e la Chelonna n’fame.
Chedd’acqua frèske, ca scorre da tant’anne,
ha dessetate frastire e tanda gente,
chidde pure, ca vènene ogne tante,
de l’acqua tò, tutte tènene a besègne.
Da Bona Sforze pegghiàste tu u valore,
de la cettà de Bare si la chiù andiche;
de la storia tò jiè chine u core,
reggìne sì, e nu te simme amiche.
Reggine, sì Reggine pè l’amisce,
fendane, ca scorre e par ca disce:
“Te sò date l’acque! Nudde vogghie e mànghe grazie;
acqanne passe, nu muerse aggirete e ce arrjisce,
acchiamindeme m’bacce!!”
Biagio Loconte inedita dir. ris.
FONTANA ANTICA (a 4 facciate)
Mezza rotta e mezza arrugginita
da secoli e secoli a1, a2, a 4 bocche,
difronte al Palazzo del Sedile e alla Colonna Infame.
Quell’acqua fresca che scorre da tanti anni
ha dissetato forestieri (commercianti) e tanta gente,
pure quelli che vengono raramente
della tua acqua tutti hanno bisogno.
Bona Sforza ti dette importanza
nella parte più antica della città di Bari;
la tua storia l’abbiamo nel cuore,
sei stata una grande Regina e noi ti ricordiamo come amica
Regina, si Regina anche tu fontana che scorri per gli amici,
fontana che scorri e sembra che dici:
Io vi ho dato l’acqua! Niente voglio e neppure un grazie;
ma quando passi, girati un attimo se ti riesce,
guardami in faccia!!
Biagio Loconte dir. ris.
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