Premio “Filippo Pugliese” II edizione

Stiamo per completare la presentazione dei candidati al Premio “Filippo Pugliese”, è la volta di un fotografo: Faustino Tarillo.

La redazione

Faustino Tarillo è un lucano doc, ama la sua terra e la sua storia e ne fotografa e condivide alcuni aspetti. E’ già stato con noi nella scorsa edizione, vincendo l’opportunità di mettere in copertina della nostra “Antologia Creativa” una foto scattata da lui.

Per questa edizione ci invia due foto, belle, da vedere insieme, poiché in sequenza ed una brevissima spiegazione.

Vaglio Basilicata: Sorgente presso il sito archeologico di Rossano
La stessa sorgente inquadrata con la chiesa della “Madonna di Rossano” sul preesistente impianto templare dedicato alla Dea Mefitis

Questa area templare fa parte dell’insediamento dell’abitato denominato “Serra di Vaglio”, sull’attiguo monte collegato in origine da un acquedotto. Era praticamente il luogo di culto più importate di uno degli insediamenti, del popolo autoctono degli Oschi, comparsi tra il VI e IV sec. a.C.

Le ricchezze dei corredi funebri e la finezza di manufatti ed altro indicano che si tratta di una società ricca e fiorente che ha contatti e scambio di merce sin nei lontani paesi dell’Est Europa.

A sorvegliare su questo benessere c’è la Dea Mefite o Mefitis, forse di derivazione spartana, protettrice delle acque, delle messi, della fertilità. In questo luogo convergevano gli antichi Oschi/Lucani per fare offerte, pregare, fare affari o prendere accordi politici o militari.

Tutto avveniva sotto gli occhi vigili ed attenti di questa Dea delle acque, figura confrontabile con una specie di Afrodite o Demetra greca oppure la Dea Cerere romana. Anche se la figura della dea Mefite appare una figura femminile molto più complessa. E’ comunque molto venerata per le sue acque sorgive, fondamento di tutto il benessere della produzione di grano, ortaggi e portatrice di vita e sopravvivenza per gli stessi umani.

Con l’avvento del Cristianesimo, come in molti altri casi, la Dea tanto venerata, viene trasformata in una Madonna, la Madonna di Rossano, appunto, sull’impianto del tempio, probabilmente distrutto dalla successiva occupazione romana, viene eretta una Chiesa/ Santuario ancor oggi molto frequentata dalle genti lucane.

Il gorgoglio delle acque sorgive fa ancora da sottofondo musicale a chi entra nella Chiesa per pregare. Dell’antico tempio non resta molto, tranne il suo impianto, conserva comunque un’ara sacrificale e un’ottima acustica che lo rende adatto a spettacoli musicali o monologhi teatrali. In un passato pre-pandemico ha ospitato recital di attori di spessore quali il premio Oscar Toni Servillo, Alessandro Preziosi …..

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