Primo giorno di Biden

Per il neo Presidente le prime sfide. Nel mirino vaccino, economia e razzismo.

GP

Ieri le cerimonie e l’ufficialità di un ingresso del neo Presidente alla Casa Bianca contrastato come pochi nella storia.

Oggi il primo giorno di lavoro. Sono fasi concitate. L’America ha scoperto che il Covid ad oggi ha mietuto più vittime della II guerra mondiale e Biden che ha fatto della lotta alla diffusione del virus uno dei suoi principali cavalli di battaglia ora deve dare una svolta decisiva al Paese. E Joe Biden punta immediatamente sul vaccino e lo dice chiaramente.

Ma lui stesso aggiunge che tra le priorità ci sono economia a razzismo che negli ultimi quattro anni è cresciuto, ignorato, quando non incoraggiato dall’inquilino della White House.

Biden non gira attorno ai concetti: bisogna cambiare le cose, e sulla sua stessa lunghezza d’onda la nuova portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki: ” “Quando ho accettato questo incarico dal presidente Biden, abbiamo concordato che la priorità è riportare verità e trasparenza nel briefing con la stampa” ed è subito passata ad illustrare i 15 ordini esecutivi firmati da Joe Biden.

Biden intanto annuncia una moratoria di 100 giorni sulle espulsioni degli immigrati irregolari. Una  politica totalmente inversa a quella del predecessore. E, per completare la svolta, verrà potenziato il Daca, il programma di protezione dei dreamer, gli immigrati arrivati in Usa quando erano minorenni al seguito di genitori clandestini. E 100 giorni anche alle scuole per riaprire in sicurezza, man mano che la campagna vaccinale avra ridotto e rischi. Al comparto assegnati fondi per provvedere a sanificazioni e miglioramenti delle strutture.

Ironia della sorte, il Biden che cerca la riappacificazione del Paese e sta riuscendo a riaprire il dialogo tra la sua maggioranza e l’opposizione repubblicana, orientata a voltar pagina ora che l’ingombrante Tycoon si è finalmente tolto dai piedi, Biden il cattolico è causa di una autentica deflagrazione che ha lacerato l’unità della chiesa cattolica americana. Il presidente della conferenza episcopale americana, l’arcivescovo di Los Angeles José Gomez,  ha dichiarato: “che Joe Biden farà avanzare mali morali, tra cui contraccezione, aborto e matrimoni omosessuali. L’elezione di Biden, ricordiamolo, era stata salutata da Papa Francesco come una benedizione del Signore. Il cardinale arcivescovo di Chicago Blase Cupich, alleato del Papa, riferendosi al vescovo Gomez parla: “Parole sconsiderate nel giorno dell’insediamento”.

Aldilà dell’apparente riconciliazione, nel Paese c’è ancora tanto di quell’odio, seminato in quattro anni di una politica alla costante ricerca del nemico del giorno, che la riconciliazione richiederà un lavoro capillare e quotidiano senza risparmio d’energie. Che il retrogrado vescovo Gomez, disobbedendo al Papa, mostri apertamente di rimpiangere Trump e condanna a priori Joe Biden e la sua politica nel sociale è qualcosa su cui dover riflettere.

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