…proseguendo…sul maggio

Gli anni si susseguono, i critici si intervallano, gli artisti salgono di prestigio, ecc….. ma i problemi restano. In copertina: lungomare di Franco Colella, collezione Mayer

Maria Catalano Fiore

…Riepilogando, personaggi di notevole spessore contribuiscono non poco al successo di questa Manifestazione Nazionale di Arte Contemporanea barese. Dopo i primi anni affiancheranno Palma Bucarelli, Carlo Ludovico Ragghianti e Giulio Carlo Argan. Per qualcuni sono solo nomi, ma nella Storia dell’arte italiana sono stati i migliori storici e critici che abbiamo mai avuto negli ultimi due secoli. Preparati, imparziali e magnifici docenti. Sui testi di Argan è volato anche qualcosa….pazienza. Il consiglio di una mia docente, fu che per comprendere Giulio Carlo Argan bisognava, in parallelo, leggere Harnold Hauser – Storia sociale dell’Arte- Einaudi 1973, detto niente! in super economica £50.000 circa, ma sempre benedette! Una vera Bibbia per chi si approccia all’arte.

Preambolo doveroso per comprendere anche le assegnazioni dei vari premi. Nel 1953 Vincenzo Ciardo, salentino, a coronamento di una presenza forte ed incisiva nelle vicende artistiche della regione. Premio Ramoscello d’oro ad Orfeo Tamburi.

Orfeo Tamburi Entrata di metrò olio su tela 70×50 la sua attività tra Parigi e Roma dove è uno dei maggiori esponenti della Scuola Romana. Una delle presenze più frequenti alla quadriennale romana ed alla Biennale di Venezia

Nel 1955 è recuperato, in retrospettiva il salentino Gaetano Martinez, morto a Roma nel 1951. La mostra si tiene sempre al Castello Normanno-Svevo, fra i premiati Domenico Cantatore, ora Docente all’Accademia di Brera e Bruno Cassinari. Oltre a nuove partecipazioni, di artisti, che si faranno notare in seguito.

Bruno Cassinari Fondo marino olio su tela 30X40. proveniente dall’Accademia di Brera e già aggregato a Corrente, vincitore della Quadriennale di Roma nel 1951 e di altre notevoli mostre all’estero, soprattutto personali a Londra.

Nel 1956 compaiono le prime opere di Giosetta Fioroni, Filippo Alto, Lucio Del Pezzo, del materano, adottato poi da Bari, Luigi Guerricchio. Il premio alla carriera per il paesaggio va a Michele De Giosa, anziano e veemente pittore, legato ancora in parte alla Scuola Napoletana, che nel corso della solenne Cerimonia di Premiazione urlò RIFIUTO !!!. Dall’anno seguente in poi daranno il loro contributo anche i Giornalisti Oronzo Valentini, Direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno ed il mitico Michele Campione quale critico d’arte. Nel frattempo, si intrufola piano piano un giovane aspirante artista/giornalista, Pietro Marino. Già presente, spesso e volentieri nella saletta del Sottano, poi in un ritrovo, a piano terra di Palazzo Fizzarotti, dove alcuni pittori mostrano le loro opere, frequenta Onofrio Marinelli, amico di suo padre, traffica come garzone nel Comitato del Maggio, si intrufola poi nella Gazzetta dove, a tutt’oggi, vanta una lunga carriera. Forse un bene o … comunque Carlo Ludovico Ragghianti lascia, dopo qualche altro anno anche Carlo Giulio Argan. Nel 1960 il premio è per Renzo Vespignani ed Ennio Calabria. Nel 1961 entra in commissione Rodolfo Pallucchini, Segretario della Biennale di Venezia. Il premio esordienti è per il tranese Ivo Scaringi.

Ennio Calabria- Presentimento d’acqua olio su tela. La sua e’ un’arte profondamente innovativa.

Siamo agli anni 60, dopo la prematura morte del Presidente E.P.T. Nicola Lippolis, subentra nel comitato il vulcanico avv. Francesco Saverio Lonero. Il 1960 è l’anno delle Olimpiadi, è l’anno in cui tutta l’Italia è in fermento. A Bari l’arte sarà grandiosa, quasi come l’edizione del Festival delle Bande Militari, che ogni anno si svolgeva nello Stadio e per le vie cittadine.

una pausa…….

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