“Quanno se scherza, bisogna èsse’ seri!”
Oggi sarebbero stati cento. Buon compleanno Alberto Sordi. Le maschere che hai saputo creare rimarranno nella storia della satira.
Non un’icona, non un mito ma molto di più, Alberto Sordi è ancora l’Italia, quella di ieri per alcuni, quella di oggi per molti che vedono ancora nei suoi personaggi, interpretati nei tanti film, una fonte d’ispirazione, un riferimento ai modelli odierni.
Il 15 giugno 2020 Alberto Sordi avrebbe compiuto cento anni, cento candeline, cento anni di storia, una delle maschere più celebri della cinematografia e dell’arte italiana. Chissà cosa avrebbe detto o pensato l’Albertone nazionale del lockdown, chissà quale personaggio avrebbe interpretato per meglio rappresentare uno dei periodi più bui della storia moderna.
La nostra amata Italia è stata raccontata da Sordi con film che dovrebbero prendere il posto in prima serata, rispetto a reality show che nulla apportano al nostro intelletto, film che disegnano la nostra terra, con vizi, virtù, delineando mille volti in un uomo .
Albertone è stato l’anima dell’Italia, che si rialzava in piedi dalla drammaticità della guerra, lui che con i suoi personaggi ha raccontato gli italiani che avevano fame di rivalsa e di meraviglia, mai scontato, mai banale; film che sono passati alla storia anche per aforismi, le sue battute sono ormai nel lessico corrente di ognuno di noi, uno fra tutti “Il marchese del Grillo” del 1981 di Mario Monicelli (“Perché io so io, e voi nun siete un c…”, la battuta più celebre e rappresentativa del personaggio), “Un borghese piccolo piccolo” film del 1977 diretto da Mario Monicelli , (“Ricordati che in questo mondo basta fare sì con gli occhi e no con la testa, che c’è sempre uno pronto che ti pugnala nella schiena”) , “ Un americano a Roma “ -“Macarò… m’hai provocato e io te distruggo, macaroni! I me te magno!” solo per citarne alcune.
Non solo cinema ma anche radio e doppiaggio, come non ricordare quello di Oliver Hardy del duo comico Stanlio e Ollio , una frase fra tutte : “Stenlio, sei sempre il solito stupìdo!”. Nato al teatro tra i Boys della compagnia di Wanda Osiris, esperienza che rivivrà, interpretando, con a fianco Monica Vitti, il capocomico di una scalcinata compagnia teatrale a cavallo tra gli ultimi anni e la fine della seconda guerra mondiale: memorabile l’inchino devoto dinanzi al Teatro Petruzzelli, in “Polvere di Stelle”. Ricordiamo Albertone non solo per i suoi film e per i tuoi personaggi, ma anche per la sua discrezione nella vita privata, custodita e mai ostentata. Lui stesso diceva “ Non mi sposo perché non voglio avere gente estranea in casa”.
Chiudiamo questo piccolissimo omaggio al gigante Alberto Sordi, rifacendoci ancora una volta alla sua saggezza popolare, racchiusa in una frase, anche troppo veritiera, in un mondo che avrebbe bisogno di meno pettegoli e più Sordi: “La nostra realtà è tragica solo per un quarto, il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto!”.