Quarant’anni fa moriva il poeta moderno Rino Gaetano
L’irriverente paroliere coraggioso
Cinzia Montedoro
Sono passati quarant’anni esatti dalla notte dell’incidente in cui Rino Gaetano perse la vita, avvenuta il 2 giugno del 1981 a soli trentuno anni. Scanzonato cantastorie, specchio dello spirito di un’epoca che vede l’Italia trasformarsi radicalmente; i volti della politica diventano fonte d’ispirazione per brani provocatori e geniali passando dall’ironia al paradosso, Gaetano ha raccontato l’ emigrazione, l’ esclusione, la corruzione della classe politica, l’alienazione industriale facendo senza timore i nomi e i cognomi dei politici della sua epoca, brani cantati con spensieratezza che nascondono in realtà profonda amarezza e rabbia.
Rino Gaetano ha disegnato senza timore le contraddizioni della società, raccogliendo le mille sfumature di una realtà apparentemente sana ma contorta “Ma il cielo è sempre più blu” ne è un esempio, il brano scanzonato, dal ritornello facile avvolge nelle sue parole la tristezza del vivere quotidiano del “Chi suda, chi lotta, chi mangia una volta, chi gli manca la casa, chi vive da solo, chi prende assai poco, chi gioca col fuoco” trasformando poi queste realtà in grido di speranza, il cielo è sempre più’ blu! Come a dire che nonostante tutto la vita va avanti e forse guardando il cielo nella sua immensa vastità si può ancora continuare a sperare, perché il suo colore accomuna tutti indipendentemente dal verso che la nostra vita prende.
Un poeta moderno che sogna e incanta, i suoi brani continuano ad essere ancora nitidi nella memoria delle passate e nelle nuove generazioni, non un ricordo “sbiadito dal tempo” ma una carezza ,capace di raccontare come in “A mano a mano” un amore finito che con il tempo comincia a scoprire qualcosa di nuovo un’emozione che nasce e che trasforma il pianto e il ricordo in un sorriso e che “neanche l’inverno potrà mai gelare”.
La sua una memoria viva che continua a essere colonna portante della musica leggera italiana, Rino Gaetano era davvero avanti, anzi è stata la sua precocità di certe illuminazioni a renderlo attuale, chissà di oggi cosa avrebbe raccontato?
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su Facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.