Rossano

A volte ti svegli con un motivetto nella testa….che non va via, poi risali al motivo, al cantante, e a dei ricordi di ragazzina che ti portano malinconia pensando a chi non c’e’ più.

Maria Catalano Fiore

Rossano, all’anagrafe Rossano Attolico. Forse non è stato un personaggio eccelso, ma un cantante famoso si. E poi tanti dubbi sulla sua morte, in America, un vero Cold Case. E chi non lo ricorda a Bari, quel bel ragazzo bruno e sorridente a cui anche la vita pareva sorridere.

Ecco la copertina del disco che realmente lo portò ad ottenere una fama mondiale
un 45 giri in vinile, che conservo...

Rossano Attolico era nato a Bari il 15 Marzo 1946, fu rinvenuto morto a New York il 3 dicembre 1976, aveva solo 30 anni e nessun motivo per togliersi la vita; le congetture e i pettegolezzi furono tanti, dati di fatto pochi. Io, che abitavo nello stesso quartiere, lo conoscevo, lo ammiravo, lo incrociavo andando o tornando da scuola, all’Istituto Preziosissimo Sangue, ma ovviamente non prendeva neppure in considerazione una ragazzina, prima di 5a elementare, poi inizio medie. Eppure……non ero una ragazzina “statica”.

Rossano, dopo una discreta gavetta e i primi due dischi da solista incisi con la Carr Juxe Box (etichetta che faceva capo a Carlo Alberto Rossi), debutta in televisione nella gara musicale “Settevoci” condotta da Pippo Baudo. Successivamente partecipa alla “Gondola d’Argento” a Venezia, riservata ad artisti emergenti.

La RI-FI di Ansoldi lo ingaggia nella sua etichetta VARIETY imponendolo, come garbato esecutore di brani del passato, in chiave melodico moderna. Il successo che lo ha lanciato, infatti, è stato “Ti voglio tanto bene” una canzone di trent’anni prima (Cantata da Beniamino Gigli) che Rossano ripropone al Cantagiro del 1969 vincendo. Su questa falsariga pubblica un Intero Album intitolato “Italia amore mio” palesemente destinato al mercato estero e alla nostalgia degli emigrati italiani.

In quell’estate l’ho conosciuto davvero e fatto amicizia! La storia è un po’ strana, non che io, ragazzetta, l’avessi colpito, ma nella mia stessa classe avevo un’altra Catalano, Anna. Ho sempre avuto Catalano attaccati, ma nessun parente. Questa Anna era piuttosto “Ciuccia”, il padre aveva una rivendita di macchine di lusso in Piazza Giulio Cesare, le suore mi spingevano a darle una mano quando restava troppo indietro, chiudevano pure gli occhi se il tema o problema era svolto da me….potere del denaro. Anna abitava proprio nel palazzo di fianco all’Istituto, all’attico. Aveva un fratello e una sorella più grande, non tanto sveglia, ma con una discreta vocina, che tentava di fare la cantante. Ovviamente era nella prima casa discografica di Rossano, si conoscevano, lo invitava spesso a casa sua per pomeriggi o festicciole. Io frequentavo Anna per tentare di darle qualche ripetizione. Fu cosi che incontravo spesso e volentieri Rossano. Era un giovane molto garbato e anche lui si trovava di fronte una “Schiappa”, ma come me aveva, pazienza, almeno in quel momento. Conversavamo piacevolmente, di tutto un po’ per tentare di coinvolgere le due sorelle in discorsi sensati. Rossano aveva una buona cultura e sapeva anche tacere al momento opportuno. Poi è partito per la sua strada, lasciandomi una piccola scatola di Baci Perugina con autografo.

Nel 1970 è a Sanremo, in coppia con Dori Ghezzi con “Occhi a mandorla” un bel cantabile, ma non arrivano in finale.

Rossano sul quell’attico

Nel 1971 partecipa ad “Un disco per l’estate” con un brano di Roberto Vecchioni, non nelle sue corde (Vecchioni lo modificherà poi in” Luci a San Siro”).

Rossano tenta anche la strada del Cinema con una particina in “Fratello Sole, Sorella Luna” di Franco Zeffirelli.

Passa alla Casa Discografica di Mina. Con questa nuova Etichetta recita e canta nel Musical “Caino e Abele” composto da Tony Cucchiara, interpretando l’importante ruolo di Abele.

Rossano nel ruolo di Abele appare con la barba che poi terrà

Successivamente si dedica sempre più agli Italiani all’estero. Durante uno di questi soggiorni a New York, il 3 dicembre 1976, Rossano Attolico, viene ritrovato impiccato in una camera d’albergo. Aveva solo 30 anni. Omicidio o suicidio?.

Le circostanze non sono mai state chiarite, tante le congetture: la fine del suo amore con Edwige Fenek, durato un paio d’anni. Che fosse gay, molto improbabile. E tanti altri pettegolezzi, a volte fango, puramente gratuito.

I funerali furono celebrati a Bari il 13 dicembre 1976, nel suo rione Carrassi presso la Chiesa del SS. Sacramento (Don Fiore) con tantissimi fiori ed una folla di gente dello spettacolo o comuni cittadini, amici e baresi che gli volevano bene davvero. Era un ragazzo del Sud che era arrivato molto in alto con la sua bella voce e una faccia pulita. R.I.P.

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