Salvator Dalì
11 maggio 1904: nasceva Salvador Dalì
Nunzia Zampino
Ricorre oggi, 11 maggio 2022, il 118° anniversario della nascita di uno dei massimi esponenti del surrealismo: il pittore, scultore, scrittore, cineasta, sceneggiatore spagnolo Salvador Dalì. Nato a Figueres l’11 maggio del 1904, non conobbe mai suo fratello maggiore, morto di meningite nove mesi prima della sua nascita. I genitori, che decisero di dargli lo stesso nome del figlio defunto, lo convinsero di essere la reincarnazione del fratello ed a questa persuasione delirante si può forse attribuire l’origine della sua pazzia.
Dalì frequentò una scuola d’arte e nel 1920 suo padre organizzò un’esposizione dei suoi disegni a carboncino. Iscritto dal 1922 all’Academia de San Fernando di Madrid, cominciò a farsi notare per i suoi dipinti ispirati al cubismo, nonostante il movimento non fosse ancora diffuso nella Madrid dell’epoca. Nel 1926 fu espulso dall’Academia di Madrid, senza aver sostenuto l’esame finale, dopo aver dichiarato che nessuno dei docenti fosse in grado di esaminarlo. Da Madrid si recò a Parigi, dove conobbe Picasso, al cui stile si ispirò in diverse sue opere. Durante gli anni parigini, nel 1929, conobbe anche il regista surrealista Luis Buñuel, col quale collaborò al cortometraggio “Un chien andalou”, occupandosi della sceneggiatura. Sempre nel ’29, Dalì incontrò quella che sarebbe poi diventata sua moglie, Gala Eluard, di undici anni più grande. Gala ebbe un ruolo importante anche nella promozione delle opere e dell’immagine pubblica del marito.
L’artista infatti, faceva in modo che la sua arte non restasse confinata nei musei, ma irrompesse anche nella sua vita quotidiana. Curioso l’episodio in cui, nel 1936, a Londra, arrivò ad una conferenza con in testa uno scafandro da palombaro. Ad un certo punto però, rischiò di morire soffocato dal casco, da cui dovettero liberarlo urgentemente. Dopo il grande spavento, sembra che abbia dichiarato: “Ho solo voluto mostrare che mi stavo ‘immergendo a fondo’ nella mente umana”.
La sua opera più celebre è “La persistenza della memoria” (1931), dipinto emblema del surrealismo. Secondo i critici, gli orologi molli rappresentano la memoria che, con il passare del tempo, perde la sua forza. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1940, Dalì e la moglie lasciarono l’Europa per trasferirsi negli Stati Uniti. Qui il pittore collaborò con Hitchcock nel film “Io ti salverò”, lavorò con Walt Disney, disegnò gioielli e mobili. Frutto del suo estro, anche il logo dei lecca lecca Chupa Chups. Il grande business che creò attorno alla sua immagine lo rese oggetto di critiche da parte dei suoi colleghi surrealisti. Nel 1989, pochi anni dopo la morte della moglie, Dalì morì per un attacco di cuore all’età di 84 anni.
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