“Salviamo i criminali”!
In copertina Il Parlamento europeo.
#Daisocial
Se abbiamo ben capito, la nostra amica Stronza SpuntaBlu @stronza è in partenza per una meritata vacanza e le auguriamo tutto il relax ed il divertimento che desidera e merita. Prima di partire segnala e stigmatizza il tweet di Francesca Donato @ladyonorato, che si vanta di aver votato in parlamento europeo contro la risoluzione che dichiarava “finalmente” la Russia stato terrorista.
In realtà la Parlamentare europea, originariamente iscritta al gruppo ID -“ID; in inglese: Identity and Democracy, in francese: Identité et démocratie, è un gruppo politico sovranista di estrema destra del Parlamento europeo, costituito in seguito alle elezioni europee del 2019 come successore del gruppo fondato nel 2015 Europa delle Nazioni e della Libertà” (Wikipedia)- appartiene ora al partito politico denominato Progetto Eurexit (dal 2013). Eurexit si autopresenta così: “L’euro ha fallito la sua missione. L’eurozona va profondamente riformata, oppure smantellata concordemente per consentire la sopravvivenza dell’Unione Europea e lo sviluppo omogeneo dei paesi che la compongono. Se nulla di ciò verrà fatto, presto uno dei suoi membri sarà costretto ad uscire dall’euro per non fallire e l’intero sistema crollerà, con gravi danni per tutti”. Anche questo appare terrorismo finanziario allo stato puro.
Rileviamo coerenza nell’ Avv. Donato. Ci vuole (noi Italia) fuori dall’euro, in modo che il nostro Paese, che ha un debito pubblico pari circa al 150% del PIL (prodotto interno lordo, ovvero la somma di quanto il Paese produce e ricava, non stiamo parlando di utili, ma di introiti al lordo delle spese di produzione, tradotto in lingua fiscale di volume d’affari, non di reddito imponibile), ovvero una cifra spaventosa di debito, sia costretto a trovare la copertura almeno degli interessi da pagare sullo stesso sui mercati, ovviamente al loto prezzo corrente, e non far ricorso alla BCE (Banca Centrale Europea) ed ai suoi tassi agevolati. Ovvio che, se il debito in tal caso anziché assorbire il 2% del bilancio, assorbe dal 15% in su di risorse, questo è tutto denaro pubblico sottratto ad altre destinazioni (dalla sanità alla cultura, dalle infrastrutture, alla ricerca e pubblica istruzione). Sono solo esempi: tutto il bilancio dello Stato ne viene compresso e condizionato.
Nonostante alcune tendenze odierne, di presentarlo all’elettorato come un male necessario, ma che risolve tutto, fare ulteriore debito comporta danni enormi. La verità è che i debiti prima poi si pagano ed in Italia da quando si è aggirato l’ostacolo del pareggio di bilancio, imposto dalla Carta costituzionale, affiancandogli l’escamotage del piano di programmazione triennale (il triennio successivo che contiene di tutto di più senza limiti), se non erriamo con uno dei primi governi Craxi, il pareggio è andato a farsi benedire e gradatamente il debito pubblico è cresciuto. Tanto in Italia non lo paga chi lo fa e mette qualche risparmiuccio all’estero, meglio in paradisi fiscali, lo paga Pantalone ovvero noi che abbiamo già impegnato per farvi fronte tutta la ricchezza “onesta” che potranno produrre i nostri figli ed i nostri nipoti.
Confessiamo, ci ha fatto lezione il nostro direttore che queste materie le ha insegnate per oltre una dozzina d’anni all’Ateneo Aldo Moro, sia a Giurisprudenza che a Scienze politiche.
Se tanto mi da tanto, nessuna meraviglia non solo di un voto pacifista “farlocco”, che finge d’ignorare che l’aggressore dell’Ucraina, già in passato a compiuto gesti criminali simili. Andando a ritroso: in Crimea, in Trasnistria, in Cecenia, in Afghanistan… solo per citarne i più noti e finora quei crimini e danni di guerra non li ha mai pagati, dolo perché l’occidente, a cominciare dall’Unione europea, era “distratto” e “latitante”. La musica è cambiata, il Paese invaso ed il popolo ucraino, quotidianamente massacrato da criminali seriali laidi, ha diritto al rispetto ed alla giustizia.
Questo è quanto.
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