San Giuseppe: tradizioni culinarie
Alle zeppole. aggiungiamo la “Massa”. Ceci, cavolfiore e pasta, Più che un piatto un’atto di devozione
Nonna Camilla
Per queste ricette e narrativa di tradizioni, ringrazio, ovviamente, le amiche salentine.
Nel Salento, come penso in gran parte del mondo cattolico occidentale, ma qui più che altrove, vi sono tradizioni ben radicate sui festeggiamenti in onore di questo Santo.
Oltre alle Messe, celebrate in onore di San Giuseppe, ovviamente, e in molte zone la produzione di pane, da far benedire, da distribuire a parenti e, soprattutto, ai bisognosi….
Vi è la presenza delle tavole, imbandite in suo onore, in alcuni paesi del pieno Salento. Soprattutto vi è una pietanza, facile da fare anche per noi, “la Massa” oltre alle Zeppole che non possono mai mancare per festeggiare oltre san Giuseppe, padre putativo di Gesù, tutti i padri.
“La Massa” di San Giuseppe è un piatto dalle origini antiche preparato secondo determinate regole. Molti la considerano una semplice “Ciceri e Tria”, ma in molti paesi salentini, dove la tradizione è rispettata, questa pietanza chiamata “Massa” non è precisamente quella.
La “Massa” è costituita da pasta fatta in casa, tagliatelle o “n’cannulate” con ceci e cavoli (o broccoletti).
Delle tagliatelle un po’ più spesse e porose che vanno arrotolate intorno all’apposito ferro e poi lasciate asciugare per diverso tempo, coperte da un telo bianco di lino.
E’ un vero e proprio rito, più che un’antica ricetta, tramandata da generazione in generazione. I ceci, ad esempio, devono essere quelli bianchi, cresciuti e poi asciugati dal sole salentino; messi a bagno la sera prima e cotti con le rituali foglie di alloro, possibilmente nella pignata di creta,
Come accade spesso, quando si parla di qualcosa che appartiene al passato, le varianti sono tante, dal noto detto “paese che vai usanza che trovi”. E poi i cavoli o broccoletti, che si possono anche lessare con i ceci, per non disperderne il sapore.
Una volta lessata la pasta, in abbondante acqua salata ed al dente, potete condirla amalgamando i ceci, i broccoli e poi condirla: c’è chi l’arricchisce con la cannella, chi con il pan grattato raffermo e fritto, chi con “li fruzzuli”, i ritagli di pasta fritti. Questa preparazione viene sempre fatta con amore e recitando preghiere.
Si preghiere, perché questa pietanza che ha attraversato i secoli, si prepara con amore il giorno della festa di San Giuseppe, festa del papà, per chiedere una grazia o sciogliere un voto.
In questo periodo ci vorrebbero vagonate di “Massa” per far si che si arrivi almeno ad una tregua e poi ad un accordo. San Giuseppe rivolgiti tu a tuo figlio, noi siamo solo umili peccatori. Intanto auguri a tutti i Giuseppe, Giuseppina ecc….e soprattutto ai papà sia a casa, sia che combattono. La vostra nonna Camilla.
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