“San Nicola, Cozze, Kebab e Coca Cola”
Non si tratta di una cosa buffa ma è tutto correlato al culto di San Nicola. Ne abbiamo già accennato qualche giorno fa , ma adesso è un film girato dal regista barese Antonio Palumbo. in copertina San Nicola, olio su tela di Michele Condrò.
Maria Catalano Fiore
Lo scorso 22 dicembre alle ore 20,00, presso il Multicinema Galleria, c’è stata la proiezione tecnica del film “Nicola, Cozze, Kebab e Coca Cola”. Dopo 10 anni dai primi passi, finalmente l’emozione di vedere il film.
Il regista non poteva che non essere un barese doc. Antonio Palumbo, lui stesso afferma: “Sono nato a Bari nel 1973 e questo mi fa già curriculum”. Si Antonio Palumbo è nato a Bari il 27 giugno 1973, è attore, regista, anche sceneggiatore. Ha cominciato sulle tavole del Kismet, poi tra Bari e Roma una lunga gavetta e tante parti d’attore anche in produzioni Rai, dopo aver girato diversi cortometraggi, gira il docufilm “Varechina- la vera storia della finta vita di Lorenzo Se Santis” selezionato al 12° Biografilm di Bologna e del Salento Rainbow Festival di Lecce.
Nel 2016 altre menzioni speciali. Il Film è prodotto da Apulia Film Commission nell’ambito del progetto “memoria”, entra in distribuzione nelle sale, in contemporanea nazionale, dal 2 febbraio 2017. Il regista Gianni Amelio sostiene la diffusione e la valenza artistica e culturale del prodotto.
Da almeno 10 anni Antonio Palumbo ha una idea, prima abbozzata, poi stesa una sceneggiatura ed un preciso itinerario di viaggio e girando scene in giro per i mondo su questo suo “Nicola”. 8 anni di riprese.
Cosa unisce san Nicola di Bari all’Oriente ed all’America attraverso le Cozze, il Kebab e la Coca Cola? Da questa idea, già abbastanza studiata, cerca di capire i reali movimenti del culto di questo Santo tra i più venerati al mondo.
Il racconto del regista, Antonio Palumbo, parte dalla devozione di sua madre nei confronti del Santo, dal racconto viene fuori una sceneggiatura, o quasi che alle soglie del 2010 lo spinge a cominciare a viaggiare e girare un film prima nei posti in cui san Nicola è vissuto realmente, poi dove è venerato sino al business del colosso americano Coca Cola.
E’ senza dubbio un’impresa “epica”, 300 ore di girato ed 8 paesi del mondo visitati, sulle sue tracce. Un centinaio tra attori e collaboratori, una storia raccontata in 9 lingue poiché il mito di San Nicola parte dalla Turchia, per essere più precisi dalla città di Patena, in Licia, dove è nato nel 270 d.C., vicino al mar Nero, alla città di Myra dove è stato Vescovo, oggi Demre, un posto di villeggiatura. Poi a Nicea sede del Concilio, dove il Vescovo Nicola attacca pesantemente Ario e le teorie del suo Scisma, non solo a parole, sino alle sue battaglie a favore del popolo ed alla sua morte Myra il 6 Dicembre.
Da quando arriva a Bari, tra lo storico e leggendario viaggio della sua salma trafugata, più probabilmente acquistata, dai 47 marinai, sottraendola ai più audaci veneziani.
Mille sono le sfaccettature di questo Santo, ad esempio è fortemente venerato a Nancy in Francia dove organizzano per il 5 dicembre una sfilata di carri che fa rabbrividire il Carnevale di Rio de Jeneiro, seguita, tra balli e canti, da minimo 500.000 persone e che culmina nella consegna delle chiavi della città a San Nicola da parte del Sindaco.
Oppure racconta di come, alle porte di Nancy nella cittadina di Saint Nicolas d’Etè viene celebrato San Nicola a giugno, non per ricordarne la data della morte il 6 dicembre, ma rievocare l’impresa dei baresi che compirono l’impresa della traslazione. Ovviamente a San Nicola di Bari è dedicata la bellissima Cattedrale Gotica.
Tante sono le Chiese o Cattedrali dedicate a San Nicola in Francia, un’altra bellissima si trova a Saint Nicolas de Port, una cittadina non grande, nella Lorena, ma con una Cattedrale veramente imponente, la più grande, tra quelle francesi . Eretta nell’XI secolo a seguito del rientro del cavaliere Aubert de Varangeville dalla VI crociata, che riporta a casa una reliquia, il braccio di San Nicola (sottratto sicuramente a Bari, nel suo viaggio di ritorno). In realtà si tratta di un osso di una falange della mano destra del Santo, poi custodito in un braccio d’argento intarsiato in pietre preziose. La primitiva Chiesa venne poi ampliata a seguito anche del soggiorno di Giovanna d’Arco che vi fa tappa nella sua visita a Carlo II di Lorena , prima della fine della guerra dei trent’anni, una vera ed imponente Cattedrale terminata solo nel 1544.
Questa Cattedrale rappresenta il punto di incontro dei devoti di san Nicola di Bari per tutta l’Europa Centrale.
Quante cose ci sono ancora da scoprire sul culto del nostro amato patrono, molte cose proprio in questo bel film documentario. Finalmente era stata fissata la data della prima proiezione al 3 dicembre, più volte slittata ma non è stato possibile, ancora una volta le sale Cinematografiche sono chiuse. La Pandemia ed il buonsenso ci fanno aspettare ancora.
San Nicola ha molta pazienza, ma anche grandi poteri. Sarebbe bello avere in sala una folla di gente, come durante la proiezione di Ben Hur , per ” San Nicola, Cozze, Kebab e Coca Cola”.
Restiamo in attesa…..
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