Si mette male per Israele

Da un lato le peggiori perdite in combattimento da ottobre, dall’altro l’isolamento diplomatico

Gianvito Pugliese

E’ stata la stessa Israele a rendere noto oggi di aver subito “le peggiori perdite in combattimento da oltre un mese dopo un’imboscata tra le rovine di Gaza City”, e come se non bastasse Israele di è trovata improvvisamente a dover “affrontare un crescente isolamento diplomatico mentre” tra i palestinesi “le morti civili aumentavano e la catastrofe umanitaria peggiorava.

Violenti combattimenti continuano a verificarsi sia a nord che a sud di Gaza, nonostante il giorno prima le Nazioni Unite abbiamo chiesto un cessate il fuoco umanitario immediato. E la posizione degli States sta cambiando repentinamente, passando dal veto alla risoluzione sulla tregua alla dichiarazione di Joe Biden secondo il quale “il bombardamento “indiscriminato” di civili da parte di Israele le sta costando il sostegno internazionale”. La spregiudicata politica estera di Netanyahu sta costando le tradizionali alleanze ad Israele. Antony Blinken, il segretario di stato americano responsabile della politica estera non deve aver gradito la visita di Putin a Netanyahu, la lunga chiacchierata privata e gli accordi raggiunti tra i due lasciati nel vago. La dichiarazione di Biden, a mio modesto avviso, la diretta conseguenza.

Intanto aerei da guerra con la stella di Davide hanno ancora una volta bombardato tutta Gaza ed osservatori umanitari indipendenti hanno confermato che “l’arrivo della pioggia invernale ha peggiorato le condizioni di centinaia di migliaia di persone che dormivano all’aperto in tende improvvisate. La stragrande maggioranza dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza è rimasta senza casa”.

Israele è partita col vento in poppa, cioè la simpatia mondiale quando ha annunciato ed avviato una campagna per annientare il gruppo militante di Hamas dopo i fatti del 7 ottobre, che costarono la vita a1.200 israeliani ed il sequestro di 240 ostaggi. Ma da allora, Israele lungi dall’attaccare Hamas, ha assediato l’enclave, devastato larga parte. 

Ed oggi Il ministero della Sanità di Gaza parla di 18.608 palestinesi uccisi e 50.594 feriti negli attacchi israeliani su Gaza. Ma sono numeri non completi, infatti, si teme che molte altre migliaia siano dispersi sotto le macerie o irraggiungibili dalle ambulanze.

A Rafah, i corpi di una famiglia uccisa in un attacco aereo notturno sono stati adagiati in sudari bianchi insanguinati, tra cui diversi bambini piccoli. Uno, delle dimensioni di un neonato, era avvolto in una coperta rosa e Ahmed Abu Reyash ha raccolto i corpi delle sue nipoti, di 5 e 7 anni. Camminando per la strada con i due cadaverini ha scoperto il sudario ed urlato: “Questi sono bambini! Bambini! Uccidono qualcuno che non sia bambini? ? No! Questi sono innocenti! Li hanno uccisi con le loro mani sporche!

Yasmin Mhani: “La nostra casa è stata distrutta, nostro figlio è stato martirizzato e io rimango di fronte a tutto questo. Questo è il quinto posto in cui dobbiamo trasferirci, fuggendo da un posto all’altro, con addosso solo una maglietta“. Lei ed i suoi figli erano bagnati fradici.

In un cimitero nel quartiere Al-Faluja di Jabalia, a nord di Gaza, i carri armati israeliani passando sulle lapiti distruggendole dissotterravano alcuni cadaveri.

.Gli ospedali del nord hanno smesso di funzionare del tutto. e nel sud sono invasi da morti e feriti, trasportati a dozzine.

Il dottor Chris Hook, un medico britannico assegnato all’associazione medica MSF presso l’ospedale Nasser di Khan Younis: “I medici, me compreso, stanno calpestando i corpi dei bambini per curare bambini che moriranno”.

Il voto dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che chiede il cessate fuoco non ha valore legale, stante il veto posto dagli Usa nel Consiglio di Sicurezza, ma è stata una foto impietoso dell’erosione del sostegno internazionale alle azioni di Israele. Tre quarti dei 193 Stati membri, infatti, hanno votato a favore e solo otto paesi si sono uniti agli Stati Uniti e a Israele nel voto contrario.

E Biden che, prima del voto aveva sostenuto che Israele gode ancora del sostegno di “gran parte del mondo” dopo il voto in un evento per i donatori della sua campagna elettorale ha dichiarato: “Ma stanno iniziando a perdere quel sostegno a causa dei bombardamenti indiscriminati che hanno luogo“.

Biden ha subito dopo dichiarato che Netanyahu deve cambiare il suo governo intransigente e che Israele si deve rassegnate ad uno stato palestinese indipendente e che, se l’opposizione dei membri di destra del governo israeliano prevarrà, l’appoggio Usa verrà meno.

Yuli Edelstein, presidente della commissione per gli affari esteri e la difesa del parlamento israeliano, ha dichiarato a Reuters che “Israele non smetterà di combattere finché non avrà distrutto le infrastrutture di Hamas”. “Non c’era una data precisa per la fine della campagna”, ha aggiunto.

Peccato, lasciatemelo dire che per un terrorista di Hamas morto si contano migliaia di palestinesi, il 45% dei quali bambini piccoli massacrati da bombardamenti indiscriminati. E’ fin troppo chiaro che si sta tentando di portare a compimento il genocidio del popolo palestinese e con questi numeri ed il venir meno dell’appoggio Usa il processo per crimini di guerra avanza a passi di gigante.

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