S’infittisce il giallo della scomparsa a Barletta
Una lettera anonima alla famiglia con riferimenti ai vestiti ritrovati
La redazione
“La tuta e le scarpe sono sue. Fate giustizia. Lui è tipico che fa perdere le sue tracce. Ma tutti sanno che è lui il criminale anche questa volta”.
E’ l’avvio della lettera anonima consegnata alla famiglia del ventiquattrenne Michele Cilli, scomparso da Barletta lo scorso 15 gennaio dopo una festa in un bar del centro città, in piazza XIII febbraio 1503.
Stando alla lettera il presunto responsabile che “tutti sanno”, cioè il proprietario degli indumenti ritrovati dalla polizia il 21 gennaio scorso, in località Fiumara – nella zona Nord della città – in una busta contenente una tuta e un paio di scarpe. Abiti e scarpe che i famigliari di Cilli escludono come appartenenti al congiunto scomparso.
La lettera si riferisce a “il giro della droga è grosso”; ci sono “i poveri ragazzi che spacciano” e altri “che fanno la bella vita”.
La lettera, nelle mani degli inquirenti, è stata esaminata dal criminologo della famiglia Cilli, Gianni Spoletti: “Noi abbiamo analizzato questa lettera, l’abbiamo analizzata in ogni in ogni particolare e l’abbiamo messa, secondo il protocollo, in mano alle autorità competenti. In questo modo anche loro possono farsi un’idea dei contenuti. Secondo me è molto importante e può far aprire un varco nelle indagini”.
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