Sol dell’Alba
Grande successo per il più importante concerto all’alba sulla Costa Adriatica
Cinzia Montedoro
Ore 5.00 Strepitoso l’ incanto e armoniosa la musica, grandi protagonisti di un evento, unico nel suo genere, il concerto “Sol dell’alba”. Andato in scena, sabato 8 agosto, nella magnifica cornice del teatro Mediterraneo di Bisceglie col patrocinio del Comune di Bisceglie e della Regione Puglia. L’evento ha raccolto con fascino e bellezza il passaggio dalla notte al dì accarezzando con la musica l’alba di un giorno nuovo.
Ad accompagnare il pubblico in questo passaggio l’Orchestra Filarmonica Pugliese, diretta dal maestro Giovanni Minafra, con un programma di brani: le ouverture, il brano inedito del M° Minafra e il bolero di Ravel , ultimo brano in programma la celebre suite di Grieg n. 1 “Peer Gynt” con Il Mattino.
Il pubblico è stato coccolato, oltre che dalla notevole bravura dei musicisti, da delizie tipiche biscegliesi, i famosi sospiri offerti dalle Associazioni Pasticcerie Artigianali di Bisceglie. All’ingresso sono state osservate le misure volte a garantire la sicurezza di artisti e spettatori dettate dalle linee guida nazionali e dai protocolli regionali anti-Covid.
All’evento presente anche il sindaco di Bisceglie Angeloantonio Angarano, entusiasta del concerto e della sua unicità, perla di questa estate biscegliese sicuramente molto particolare.
A “Sol dell’Alba” il poeta biscegliese Nicola Ambrosino ha voluto dedicare un suo poema, sottolinenado la bellezza di questi eventi che meritano maggiore attenzione e che regalano il piacere di raccontarlo.
MUSECHE D’ORCHÉSTRE
(Musica di orchestra)
(di Nicola Ambrosino)
Uno splendido e raffinato concerto di Orchestra “Sol dell’alba”, presso il Teatro Mediterraneo, di Bisceglie.
Una musica celestiale e una sublime atmosfera… che invitano a poetare.
Sóne, sóne, stamatene
ddó n’orchéstre de violene
e n’da nn’arie profuméite,
acchemmènze la scernéite.
Che re nóte du “Bolère”
alla lìune: Bonasère!”
le dè u saule quanne spònde,
che ne vòse dòte mbrònde.
Alla repe ne cheggìaune
appeggiòte a ne chiangaune,
n’aria bbèlle, del” Mattino”
stà ngandòte a ne… violino.
Mbacce a méire, ma ce bbèlle,
tra na lìune, saule e stèlle,
passò nzéime na nettòte
pe zetudde nnammoròte.
Ah.. ce ié petèsse sègghie
stu Paiése de Vescègghie
ògne nótte, a na fenéstre,
sendé museche d’orchéstre.
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