Sparatoria nel Maryland: tre morti e un ferito grave
Feriti l’assalitore ed un poliziotto, La nuova legge sulle armi affossata dai repubblicani
La redazione
Nuova ennesima aggressione con armi da fuoco negli States, questa volta nel Maryland. Il bilancio provvisorio è di tre morti, ma una quarta vittima è gravemente ferita, a causa della sparatoria scatenatasi in una azienda del Maryland intorno alle 14.30 ora locale.
L’assalitore, dopo l’aggressione mortale, si sarebbe dato alla fuga su di un veicolo, prima dell’arrivo della polizia. Ma, stando alla ricostruzione dello sceriffo della Contea di Washington, grazie alla descrizione dettagliata. comunicata a tutte le pattuglie in servizio, il veicolo del sospettato è stato rintracciato dalla polizia di Stato del Maryland nell’area di Maplesville Road e Mount Aetna Road. Il sospettato ha reagito all’alt aprendo il fuoco e ferendo un poliziotto, ma anche lui è rimasto ferito. Entrambi sono stati soccorsi e trasportati in ospedale.
I democratici, sull’onda delle sparatorie continue in ogni angolo del Paese hanno predisposto alla Camera dei rappresentanti un progetto limitato sul controllo delle armi, introducendo un più alto limite d’età (da 18 a 21 anni) per l’acquisto e la detenzione di armi da guerra e qualche minimo controllo sull’acquirente. Ma i repubblicani, che in Senato vantano 50 seggi, al pari dei democratici (che però dispongono del voto in più del Presidente), hanno già dichiarato la loro opposizione per un provvedimento che richiede maggioranza qualificata.
Non se ne farà nulla, quindi, e le stragi continueranno ad insanguinare gli Stai Uniti. I repubblicani difendono, infatti, senza se e senza ma gli interessi della lobby dei fabbricanti di armi, che finanziano lautamente il partito conservatore americano. I democratici contano sui voti che la differente posizione sulle armi potrebbe comportare nelle imminenti elezioni di metà mandato (8 novembre), note come Midterm Elections. Queste riguardano i 435 membri della Camera dei rappresentanti e un terzo dei 100 membri del Senato. Si vota anche per alcuni governatori, ma la loro elezione è ininfluente sulla tenuta della Presidenza, che se messa in minoranza anche solo in una delle due camere, ne esce “azzoppata” nel secondo biennio del mandato. Un appuntamento, dunque, da non sottovalutare.
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