Svolta nei procedimenti civili del caso Eitan
Resta con zia, Aya, ma tutore sarà un avvocato di Monza
La redazione
Le vicende che riguardano il piccolo Eitan Biran, tutte peraltro tragiche, sembrano davvero “la storia infinita”. Nelle tragedia del Mottarone, dove precipita la cabina della funivia, perde entrambi i genitori e l’unico fratellino, Tom. Unico superstite affronta una lunga degenza in ospedale per le ferite riportate nella disgrazia.
Finalmente a casa di zia Aya (in foto di copertina), una villetta accanto all’abitazione che fu dei suoi genitori, l’ambiente abituale, gli amichetti. Il nonno paterno Shmuel Peleg, con la complicità di un mercenario, Gabriel Alon Abutbul, in occasione di una visita al nipote, lo rapisce. Fuga in auto verso la Svizzera e di lì con un aereo privato a Tel Aviv.
La giustizia israeliana è abbastanza veloce, per quanto possa esserlo un giudice che deve dare spazio alle parti ed al contraddittorio. Tre giudizi (Peleg ricorre ogni volta) e zia Aya può riportare il bimbo sequestrato a casa sua a Pavia, dove tornano insieme il 3 dicembre.
Ma a prescindere dall’azione penale avviata dalla Procura di Pavia, che ha spiccato mandato di cattura internazionale per sottrazione e sequestro di minore, chiedendone l’estradizione, nei confronti del nonno Shmuel Peleg, del suo presunto complice Gabriel Alon Abutbul, arrestato a Cipro e in attesa di estradizione, e della nonna Esther Cohen, indagata in concorso per il sequestro, in Italia pendeva un giudizio di reclamo dei Peleg avverso la nomina di zia Aya Biran, quale tutrice del minore.
Il Tribunale per i minorenni di Milano, spiega il presidente, Maria Carla Gatto: “all’esito dell’udienza del 9 dicembre 2021 avente ad oggetto il reclamo avverso il provvedimento del Giudice tutelare di Pavia, proposto dai nonni materni del minore Eitan, ha nominato come tutore di quest’ultimo, in sostituzione della zia paterna, un professionista estraneo ad entrambe le famiglie di origine, mantenendo il bambino collocato presso la zia”.
Ed il magistrato prosegue: “L’elevatissima conflittualità manifestatasi successivamente all’iniziale nomina del tutore, ha reso necessaria l’individuazione di un soggetto terzo, visto che la contesa parentale insorta indubbiamente contribuisce a complicare ogni scelta personale, relazionale, economica ed educativa che dovrà essere assunta nel prioritario interesse del bambino, già così drammaticamente segnato dai tragici vissuti personali. Nell’interesse del minore accogliamo con soddisfazione la rimozione di Aya Biran come tutore a favore di un terzo, come era stato richiesto fin dall’inizio dai nonni materni”.
Tra l’altro, la zia paterna Aya nei mesi scorsi ha già presentato richiesta al Tribunale per l’adozione del minore, così come ha fatto, tra l’altro, anche la zia materna del piccolo. Il procedimento di adozione è autonomo e va avanti, indipedente da quello sulla nomina del tutore.
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