Tar Lecce: A.Mittal spenga gli impianti siderurgici a caldo.
Concessi sessanta giorni per chiudere l’area a caldo.
GP
Il Tar di Lecce ha respinto i ricorsi proposti da ArcelorMittal e Ilva in As contro l’ordinanza numero 15 del 2020 delsindaco di Taranto Rinaldo Melucci.
L’ordinanza imponeva ai gestori l’individuazione e il superamento delle criticità derivanti da fenomeni emissivi dello stabilimento siderurgico, disponendo, in difetto, la fermata dell’area a caldo.
Il Tar ha concesso 60 giorni da oggi data della pubblicazione della sentenza, perché gli impianti siderurgici inquinanti dell’area a caldo siano spenti.
Il Tar in passato aveva concesso la sospensiva dell’ordinanza del Sindaco di Taranto disponendo accertamenti da effettuarsi entro il 7 ottobre.
Per il Tar “il termine per procedere a ulteriori accertamenti e verifiche al fine di individuare preliminarmente le anomalie di funzionamento, deve ritenersi ormai irrimediabilmente decorso. Dagli accertamenti si evince altresì che tali criticità e anomalie possono ritenersi risolte solo in minima parte e che, viceversa, permangono astrattamente le condizioni di rischio del ripetersi di siffatti gravi accadimenti emissivi, i quali del resto non possono certo dirsi episodici, casuali e isolati. Deve pertanto ritenersi pienamente sussistente la situazione di grave pericolo per la salute dei cittadini, connessa dal probabile rischio di ripetizione di fenomeni emissivi in qualche modo fuori controllo e sempre più frequenti, forse anche in ragione della vetustà degli impianti tecnologici di produzione. Pertanto il termine assegnato nella misura di 60 giorni per il completamento delle operazioni di spegnimento dell’area a caldo, nei termini e nei modi esattamente indicati nella stessa ordinanza sindacale impugnata, deve ritenersi decorrere ex novo dalla data di pubblicazione della presente sentenza, in quanto medio tempore sospeso per effetto della sospensione cautelare dell’efficacia del provvedimento contingibile e urgente”.
Prevedibile il ricorso da parte dei ricorrenti al Consiglio di Stato e nuova richiesta di sospensiva, ma intanto se non interverranno nuovi stop l’ordinanza del Sindaco Melucci a tutela della salute dei tarantini finalmente dovrà essere osservata.
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