Tensioni tra Cina e Ucraina
La Cina esige che l’Ucraina riconsideri l’inclusione di aziende cinesi nella lista nera come sponsor internazionali della guerra, sollevando preoccupazioni sulle relazioni bilaterali e accennando a possibili implicazioni commerciali.
Rocco Michele Renna
Le crescenti tensioni tra Cina e Ucraina hanno raggiunto un nuovo apice quando Pechino ha chiesto con forza a Kiev di rimuovere oltre una dozzina di aziende cinesi da un elenco di “sponsor internazionali della guerra”. La richiesta, giunta giovedì, ha sollevato preoccupazioni sulle relazioni bilaterali, mentre la Cina afferma di volere che l’Ucraina “elimini gli impatti negativi”.
La disputa ha preso forma dopo che l’Ucraina ha incluso 14 aziende cinesi su un totale di 48 nella lista nera, affermando che le attività commerciali di tali imprese contribuiscono indirettamente agli sforzi bellici della Russia. In risposta, la Cina ha espresso la sua opposizione ferma e ha chiesto un’azione immediata per correggere gli “errori” nell’elenco.
Pechino, stretto alleato di Mosca, ha evitato di criticare apertamente l’invasione russa dell’Ucraina ma ha sottolineato la necessità di rispettare la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi. Tuttavia, la richiesta di rimuovere le aziende dalla lista potrebbe riflettere un collegamento con gli acquisti cinesi di grano ucraino, un settore cruciale nelle relazioni commerciali tra i due Paesi.
Prima dell’invasione russa, la Cina era il principale partner commerciale dell’Ucraina, ma la situazione attuale ha sollevato preoccupazioni sul futuro delle relazioni economiche. Alcune fonti suggeriscono che Pechino potrebbe collegare la questione delle aziende alla fornitura di grano ucraino, sollevando interrogativi sulle conseguenze commerciali di questa disputa diplomatica.
La lista nera dell’Ucraina, pur non avendo implicazioni legali per le aziende elencate, mette in discussione la cooperazione tra imprese cinesi e russe, specialmente nei settori di petrolio e gas, principali fonti di entrate per Mosca. Grandi aziende come China National Petroleum Corporation (CNPC) e China Petrochemical Corporation (Gruppo Sinopec) sono coinvolte, ma al momento non hanno risposto alle richieste di commento.
L’Agenzia nazionale ucraina per la prevenzione della corruzione ha descritto la lista nera come uno “strumento reputazionale” per ottenere il supporto internazionale e ritirare gli affari internazionali dalla Russia. Nonostante la Cina sia comunemente considerata un alleato del Cremlino, l’Ucraina ha cercato di mantenere relazioni diplomatiche sensibili con Pechino, chiedendo il suo coinvolgimento negli sforzi per la pace.
L’Ucraina, nel frattempo, continua a promuovere il suo progetto di pace, cercando supporto internazionale e diplomazia per risolvere la crisi in corso.
Martedì, la Cina ha annunciato che il vice ministro degli Esteri cinese Sun Weidong ha incontrato l’ambasciatore ucraino a Pechino, cercando di distendere le tensioni e sottolineando l’importanza del rispetto reciproco tra i Paesi. Resta da vedere come evolverà la situazione e se le relazioni bilaterali riusciranno a superare questa nuova sfida diplomatica.
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