Torta di San Biagio
il giorno 3 febbraio si festeggia San Biagio, protettore della gola. In suo onore, per tradizione, dopo saver smontato il presepe, si consuma l’ultimo panettone, oppure si prepara questa squisita torta. Auguri a tutti i Biagio!
Maria Catalano Fiore
Tre febbraio, secondo il martirologio cristiano si celebra San Biagio. Biagio di Sebaste, noto come San Biagio, medico e poi vescovo armeno, nato e morto martirizzato, nel 316 d.C., a Sivas , odierna Turchia, è venerato sia dalla Chiesa Cattolica che da quella Ortodossa.
Vari i suoi attributi, bastone pastorale, candela, palma del martirio, pettine per lana, bambino supplicante, maiale.
San Biagio è il patrono di pastori, agricoltori, cardatori, fiatisti, materassai, laringoiatri; invocato contro le malattie della gola e per la protezione contro gli uragani.
Patrono della città di Ragusa in Croazia, prima “Repubblica di Ragusa”, o meglio nota come “Repubblica di San Biagio”, patrono di molte cittadine, molte le Chiese dedicate a suo nome. Il suo Santuario Principale è la “Basilica di San Biagio” a Maratea (Mt) dove si conservano anche parte dei suoi resti, posti sotto la cura e tutela dei reali d’Asburgo, poi Borboni, dal 23 dicembre 1629, da allora è nota ai più come “Regia Cappella”.
Un gran numero di località vantano di possedere un frammento del corpo del Santo. Ciò è dovuto, oltre all’antica usanza di sezionare i corpi dei santi, per soddisfare le richieste dei fedeli, alla pratica della “simonia”, cioè vendere, a caro prezzo, reliquie false, ecc…
Scarse le notizie storiche certe sulla sua vita, raccolte in una famosa agiografia di Camillo Tutini, “Narratore della vita e miracoli di San Biagio Vescovo e Martire” (Napoli 1637). Importante una sua citazione nei “Medicinales” di Alessio di Amida, vissuto nel VI secolo, riguardante i mal di gola.
Alla gola è legato anche uno dei suoi miracoli: Aver liberato la gola di un bambino da una lisca di pesce che lo stava soffocando. In molti luoghi vige la pratica di far benedire la gola con le candele benedette, nel giorno più vicino alla presentazione di Gesù al Tempio (2 febbraio festa della Candelora).
In molte zone vivono tradizioni particolari, come quella di smontare il presepe il giorno della Candelora, per poi consumare il giorno seguente l’ultimo panettone, anche solo un pezzetto raffermo, come a Milano, secondo la credenza: “San Bias el benediss la gola e el nas” (San Biagio benedicimi la gola e il naso). In diversi posti vengono preparati diversi dolci propiziatori, gli ultimi da consumare prima della quaresima.
Tanti i tipi di prodotti, in provincia di Mantova, a Cavriana, sulle rive del lago di Garda, si produce una vera torta, da una antica ricetta tradizionale, antica di 450 anni.
La Torta di San Biagio è un dolce classico dal delicato sapore di mandorle e cioccolato, friabile, non lievitato.
Ingredienti: per la frolla: 400 gr. di farina 00, 80 gr. di zucchero, 80 gr. di burro, 1 limone, 1 bustina di vanillini; per il ripieno: 300 gr. di mandorle dolci, 100 gr. di zucchero, 100 gr. di cioccolato fondente, 2 uova.
Preparazione: preparate l’impasto con farina, zucchero, il burro ammorbidito, la vanillina e la scorza del limone grattugiata. Impastate con cura gli ingredienti. Stendete due terzi di pasta sul fondo e sui bordi di una teglia, precedentemente imburrata e infarinata.
Preparate il ripieno, mescolando in un recipiente le mandorle sbucciate e tritate, lo zucchero, le uova e il cioccolato grattugiato. Una volta sistemato il fondo, versate il ripieno, livellatelo e copritelo con la pasta tagliata in striscioline incrociate, come per una crostata.
Infornate, in forno caldo, a 150° per 30 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare prima di consumare questa golosissima e facile torta.
A Ruvo di Puglia, dove San Biagio è anche Santo Patrono, si celebrano riti e messe di devozione nella maestosa Concattedrale Romanica. Si benedicono, inoltre i “Friciduzze” (taralli pugliesi realizzati nelle forme di mano, bastone, piede e Mitra di San Biagio) decorati con le “fettuccine di San Biagio” nastrini colorati che proteggono dal mal di gola.
Una giaculatoria viene ripetuta, dai fedeli, durante tutta la giornata: “Per intercessione di San Biagio Vescovo e Martire il Signore ti liberi dai mali della gola e da ogni altro male”.
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