Tre lauree … mistero sulla licenza elementare e media
In copertina: Lorenzo Fontana, col suo Maestro, Umberto Bossi.
#Daisocial
Il cybernauta beppekin @beppekin, al debutto sulla nostra rubrica, scopre a tempo (il sito verrà bloccato), sulla piattaforma della Camera dei deputati, questa imbarazzante autodichiarazione “delle cariche ricoperte e delle funzioni svolte” di Lorenzo Fontana, neo Presidente di Montecitorio, risalente alla sua nomina a parlamentare della XVIII legislatura. Per ben due volte scrive manualmente “INPIEGATO PRESSO VERONA FIERE IN ASPETTATIVA DAL 2009”. Un grave errore grammaticale da farsi bocciare agli esami di licenza media, se non proprio a quella elementare. In italiano, come pure in altre lingue neolatine, regola elementare è che la P o la B siano precedute dalla lettera M e non N (come si sente, invece, pronunciare in occasione dell’uso abituale di idiomi dialettali).
Nulla di trascendentale, anche un contadino pressoché analfabeta può essere parlamentare (ed è giusto che sia così), solo che il Fontana vanta nel suo curriculum tre lauree. La prima in Scienze politiche presso l’ Università degli Studi di Padova, la seconda in Storia contemporanea all’Università Europea di Roma e la terza in Filosofia alla Pontificia università “San Tommaso d’Aquino”. Vero che il suo modello umano e politico è quell’Umberto Bossi che si spacciò, in quanto leader e fondatore della Lega nord, per laureato, mentre il titolo di studio, conseguito alla scuola per corrispondenza, Radio Elettra, era un diploma di tecnico, ma siccome non possiamo e non vogliamo mettere in dubbio le dichiarazioni del Presidente della Camera sui suoi titoli di studio, ci chiediamo invece come sia possibile ottenere tre lauree in materie che richiedono a monte un bagaglio culturale non trascurabile per un signore che ignora quantomeno una delle più elementari regole grammaticali della lingua italiana.
Presidente Fontana, non Le appaia irriverente, ma se un extracomunitario all’esame di italiano per ottenere prima il diritto di soggiorno e poi quello di cittadinanza, commettesse il suo stesso errore, quell’esame non lo passerebbe e entrerebbe nella categoria degli irregolari da rispedire “al mittente”, apposite convenzioni esistendo.
Ancora due cose. Effettuato controllo anti fake news: il tweet di beppekin è presente sul suo accout, e nell’impossibilità di verificarne l’autenticità dell’autodichiarazione sul sito della Camera -l’archivio storico è stato bloccato con l’avvento della XIX legislatura, e sul link specifico https://www.camera.it/leg19/28 la ricerca di Lorenzo Fontana da solo la nomina a Presidente, sul passato zero passato, ma forse è solo un caso- abbiamo chiesto i parere del nostro perito calligrafo. Lo stesso ci ha confermato l’autenticità della scrittura nel tweet, spiegandoci di averla confrontata con una firma di Lorenzo Fontana in suo possesso.
Non per inveire, maramaldeggiare non è certo nello stile di questa testata, ma per completezza d’informazione, va segnalato che molti autorevoli quotidiani riportano quella che l’Huffington Post chiama “la prima gaffe …” del Presidente Fontana. Per il Fatto Quotidiano uno strafalcione linguistico: inciampa sul termine “indico” e sbaglia l’accento per cui legge “ìndico la votazione”, anzichè “indìco una votazione”.
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