Uccise la figlia neonata: ergastolo!

Condannato all’ergatolo l’omicida della figlia neonata, ricoverata al Giovanni XXIII di Bari,

GP

In primo grado era stato condannato in primo grado per omicidio preterintenzionale a 16 anni di reclusione. La Corte di Assise di Appello ha accolto l’appello della Procura che chiedeva di riqualificare i reati, ritenendo l’uomo colpevole di omicidio volontario premeditato e di due tentati omicidi.

Si tratta di Giuseppe Difonzo, 32enne di Altamura, che nella notte tra il 12 e il 13 febbraio 2016 uccise sua figlia Emanuela di appena tre mesi soffocandola nel sonno. La neonata era ricoverata all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII per crisi respiratorie provocate, secondo la Procura e i giudici, sempre dal padre. In altre due occasioni, prima dell’infanticidio, l’uomo avrebbe tentato di uccidere la figlioletta in casa: il 19 novembre 2015 e il 10 gennaio 2016. Tra le ipotesi avanzate dai Colleghi all’epoca, forse in base ad indiscrezioni trapelate dagli inquirenti, quella che il Difonzo avesse ucciso la figlia per estorcere denaro all’Ospedale in cui era ricoverata. Nulla di tutto ciò. La verità scritta dai giudici, ancora peraltro non definitiva (potrebbe ancora ricorrere in Cassazione, ma solo per questioni di legittimità e non di merito), è che il Difonzo sarebbe affetto da ‘sindrome di Munchausen per procura’, che consiste nel fare del male per attirare l’attenzione. Difonzo è in stato di detenzione per l’omicidio dal novembre 2016, ma era già in carcere per violenza sessuale commessa su una minorenne, una 14enne figlia di amici di famiglia, per la quale era stato condannato a tre anni.

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