Ultimo regalo di Andrea Camilleri: la “morte” di Montalbano
Ad un anno esatto dalla sua morte, esce l’ultima sua opera in cui fa morire Moltalbano, il suo alter-ego muore con lui, come aveva già predisposto da tempo.
Maria Catalano Fiore
Andrea Calogero Camilleri (1925-2019) l’aveva giurato, dopo la sua morte doveva morire anche, immancabilmente, il Commissario Montalbano. Aveva già da tempo secretato il manoscritto nelle cassaforte della Sellerio.
Ma chi è stato realmente Andrea Camilleri? Uno scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo italiano. Ha raggiunto la popolarità, presso il grande pubblico, alla fine degli anni 90 con la serie televisiva “Il Commissario Montalbano”, la sua creatura. Andrea Camilleri ha anche insegnato all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica – adesso è intitolata ad A.Camilleri-, tra i suoi studenti, proprio Luca Zingaretti.
Le sue oltre 100 opere sono state tradotte il 120 lingue, ha venduto oltre 10 milioni di copie.
Nella sua vita si può dire che ha fatto di tutto, sono successe cose incredibili, ma lui, da perfetto siciliano, sempre imperturbabile. Conoscerlo è stato un vero piacere. Lo avevo contattato quale Presidente di un Ente che assisteva artisti meritevoli, ma che svolgevano solo il mestiere di artista, una fondazione da lui mandata avanti, per molto tempo, che ha dato una spinta a molti. Era la primavera del 1996, ero a Roma, ospite della mia amica Daniela Romano,- Segr. gen. del Sindacato Nazionale Creativi – sua conoscente. Stavamo lavorando insieme alle nostre richieste sindacali varie. Io mi sono sempre occupata degli artisti, e chiamai Andrea Camilleri per chiedergli ragguagli sui moduli, e foto, da far presentare e se c’erano possibilità di accedere a quei sovvenzionamenti: erano di nove milioni, cadauno, a fondo perduto. Mi ascoltò gentilmente la sua segretaria, poi mi passò lui. “Singnuria dove sei? Bari o Roma?” io risposi, “in questi giorni a Roma, ospite di Daniela!” “Ahh e picchè nun venite a mangiare con mia?”, feci cenno a Daniela, ok , anche lei doveva chiedergli altre cosette, accettammo. “Alla mezza in punto !!” va bene, grazie a tra poco. Ci accolse la moglie, garbatissima, con le figlie. Amava circondarsi del suo “gineceo” si accomodava a capotavola e discorreva di tutto e di più con ospiti e con figlie. Raramente invitava …..”Vogliono solo li piccioli o le raccomandazioni in Rai, a mia me ne fotte una beneamata m…..se non vali, passa al largo!”.
Un concetto chiarissimo, comunque un pranzo ottimo e una lunga chiacchierata, un affabulatore nato, sino alle 17.00, poi ringraziammo e rincasammo. Quell’anno furono sovvenzionati 6 artisti baresi. Il Bonifico era diretto, solo di due ho la certezza (hanno ringraziato). Altri negli anni seguenti. Siamo sempre stati in contatto, forse avrei dovuto godere meglio delle sue lunghe conversazioni….
Uno degli altri suoi incarichi di prestigio fu occuparsi delle produzioni dei gialli Rai, dalle Avventure del tenente Sheridan, con Ubaldo Lai. alle Avventure di Laura Storm, con Lauretta Masiero, La donna di Quadri. Le inchieste del commissario Maigret con Gino Cervi, un autentico capolavoro come affermò lo stesso autore, George Simenon, dopo la trasposizione francese con Jean Gabin. Tutto passa, anche le buone produzioni Rai o di altre reti, purtroppo.
All’anniversario della morte di Andrea Camilleri, cosi come preventivato, esce “Riccardino“. Lo aveva annunciato già nella “Luna di Carta”, nel 2005, ammettendo di averlo fatto in piena lucidità e nel pieno delle sue forze. Si divertiva a pensare a questo manoscritto, forse ancora inesistente conservato in una cassaforte, come un segreto di stato. Anche Agatha Christie aveva consegnato le avventure finali di Miss Marple ed Hercule Poirot molti anni prima della sua dipartita, pilotandone strategicamente la pubblicazione.
Una volta consegnato “Riccardino” Andrea Camilleri poteva restare in silenzio, invece gli piaceva troppo l’effetto sul pubblico che stimolava con battute e frecciatine. Ora “Riccardino” esce, oggi 17 luglio, il giorno prima del suo anniversario di morte. Oggi, l’autore siciliano ha portato a termine la sua impresa. Montalbano si sente vecchio e stanco di occuparsi di crimini e ne discute apertamente con Camilleri stesso. Camilleri gli dice, con franchezza: “Salvo, quando io stampo un libro e sono 500.000 copie, si tocca il cielo con un dito; quando appari in televisione e sono 10 milioni di spettatori: che vogliamo fare?” Sarà allora che in Montalbano si accenderà una idea teatrale quasi pirandelliana.
Di notte viene svegliato da una telefonata, a cui non da peso, c’è un certo Riccardino minacciato di morte in un Bar di Vigata. E’ stanco, un morto è morto sempre. Lo chiamano anche Mimì Augiello e Catarella Mentre l’intera questura di precipita al Bar. Giunto finalmente sul posto si sente osservato da tutti e sbeffeggiato, in una situazione assurda (di quelle che solo l’autore riesce a creare), ma dalla quale riesce a liberarsi, ma come, a quale prezzo? Questo non si può rivelare, bisogna acquistare il libro, da oggi in libreria o sui social.
per commenti, precisazioni ed interventi, potete utilizzare i contatti o scrivere alla e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it grazie