Un attimo di cordoglio per i Mitili ignoti…le cozze!
Per il mio onomastico mi sono armata, di buon mattina di una buona “n’zerta” di cozze e mi voglio divertire, due crude, ovviamente, due in impepata, una bella “tiella” e due gratinate, magari stasera. Insomma la festa della COZZA !!
Nonna Camilla
E’ sempre bello festeggiare qualcosa, compleanni, onomastici, una promozione, un successo scolastico o sportivo e ci vuole poco. Ad esempio, con il povero, ed ignaro MITILE ignoto, con una spesa bassa, non più di 20/25 Euro una famiglia ci fa pranzo e cena conteggiando anche riso, olio, pomodorini e pangrattato. Ovviamente comprare le cozze, da qualcuno di fidato che vende le cozze depurate, sono in sacchetto ed hanno un sigillo blu.
Adesso mettiamoci all’opera per lavare bene le cozze, in italiano mitili chiamate cosi solo in Italia meridionale, noi siamo noi! Al nord chi, le chiama muscolo, chi peoci, sempre e comunque cozze italiane. Lasciamo perdere le spagnole, saranno anche più grandi, ma sono mosce e poco controllate, sinceramente da mangiare crude, assolutamente nooo. Anche se la sanità impone di “consumare i mitili” solo cotti……..siamo a Bari, le nostre cozze vengono trattate, non c’e’ pericolo, anzi. Forse, se smettiamo di consumarle, perdiamo gli anticorpi acquisiti! C’è chi dice, scherzando, che i baresi nascono immuni dalle infezioni da cozze. C’è chi ci crede veramente.
Cominciamo dal lavaggio, stacchiamole dalla “n’zerta“, dove sono attaccate con la barba (forse per questo le donne brutte di definiscono Cozze, in quanto attaccate e con peli?) però anche gli uomini ” Cozzaloni” ancora peggio, proprio tamarri! Luca Medici con questo gioco di parole ha creato il suo personaggio Checco Zalone. Ok all’opera!
Mettiamo da parte, al fresco e sotto un panno bagnato sia quella da consumare crude che quelle che finiranno impepate.
Prepariamo quindi, le cozze per Riso patate e cozze, o come si dice a Bari e dintorni “La Tiella”il piatto per eccellenza!
Non ci vogliono molti ingredienti, solo tanta pazienza e dosare man mano l’acqua per cucinare il riso, praticamente viene risottato come affermano gli chef.
Ingredienti per 4 persone: 300 gr. di riso. 500 gr. di cozze con e senza guscio. 400 gr.di patate. 300 di pomodori. 50 gr di pecorino grattugiato,1 cipolla, 1 spicchio di aglio, pangrattato, olio sale, pepe q.b.
Dopo aver pulito le cozze, apritene una parte in una terrina, non perdete la loro acqua che va filtrata e messa da parte. Pelate le patate e tagliatele a rondelle abbastanza sottili. Lavate i pomodori e tagliate anche questi a fette rotonde, tritate aglio, cipolla e prezzemolo. Prendete una terrina di terracotta, mettete sotto un filo d’olio con un po’ di trito d’aromi. Aggiungete le cozze con il guscio cercando di coprire la superficie, poi sale, pepe, aromi aggiungete il riso coprendo bene, poi uno strato di patate e pomodori e condite mano mano, poi ancora cozze con e senza guscio, altro riso, condimento, patate, condimento, pomodori, ancora un po’ di riso, e chiudete con patate e pomodori. Aggiungete pangrattato e pecorino, inserite, di lato, cercando di non bagnare la panatura, l’acqua delle cozze, poi un altro bicchiere d’acqua. Infornate nel forno preriscaldato per circa 1 ora a 180°, controllando ogni tanto il livello dell’acqua e la cottura delle patate. Lasciate gratinare ben bene e solo allora la Tiella sarà pronta.
Certamente il forno di casa, ventilato o no, elettrico o no, non da lo stesso effetto e sapore di una Tiella cucinata in un forno a legna di Bari Vecchia. Spesso si vede da questi forni che ancora sopravvivono, anzi sfornano pane e focacce in quantità, tirar fuori Tielle fumanti, Peperoni ripieni, parmigiane e paste al forno da far resuscitare i morti, e queste comari tutte prisciose che li vanno a ritirare, un po prima dei pasti con i loro strofinacci candidi….E’ un altro sapore ed un’altra vita!
Ma noi dobbiamo proseguire! abbiamo le cozze gratinate, nonché quelle in impepata? quali scegliere? Io proseguirei preparando le gratinate, ma lasciandole per cena, e l’impepata.
Il Mitile ignoto, la cozza, impepata. Si poverina è ignara, già strappata al suo supporto e tutta grattata….poi buttata in pentola con le sue sorelle, con poco olio, mezzo bicchiere di vino bianco, origano e un pezzetto di peperoncino. C’è chi usa aglio e prezzemolo, ma io sono intollerante, e chi aggiunge il pomodoro, ma ammazza veramente la cozza.
Per 4/5 persone calcolate un kg. di cozze. Quando le cozze saranno aperte, sono cotte e si sarà formato un bel sughetto saporito sul fondo. Se avete pane raffermo o casereccio, tostatelo un pochino mettetelo nei piatti sotto le cozze, sarà squisito.
Ed eccoci alla cozze gratinate !
Sempre dopo aver pulito bene le cozze, separate le valve, se siete brave, fatele con la punta di un coltello-meglio se quello per cozze-, altrimenti buttatele in un pentolino con un filo di olio e uno spicchio di aglio vestito, da eliminare, si apriranno subito. lasciate un mezzo guscio come contenitore.
Ingredienti per 4 persone: 24 cozze, 100gr. di pangratato, un po’ di olio di oliva, un mazzetto di prezzemolo, 3 uova sale q b. Tritate finemente il prezzemolo, e se volete con un odore d’aglio, ma poco, poi mischiatelo bene al pangrattato con un po’ di olio, e con le tre uova battute, riempite quindi i mezzi gusci con le cozze premendo un pochino per farlo aderire e disponetele su una teglia foderata con carta da forno. Infornare a 200° per 7/8 minuti massimo. Non devono seccarsi troppo.
A questo punto non resta che scegliere cosa mangiare prima!
Scusate se mi permetto, ma le cozze crude vanno per prime! con tutto il sapore del mare, poi io andrei sulla Tiella, per non farla raffreddare troppo e concluderei con l’impepata. A cena ripasserei appena le cozze gratinate in forno e buona festa a me e a tutti voi !
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