Un riservista dell’esercito scatena il terrore nel Maine
La tragedia di Lewiston evidenzia il flagello delle armi da fuoco e ci ricorda il film: ‘Finché c’è guerra c’è speranza’ di e con Alberto Sordi
Rocco Michele Renna
L’oscurità ha invaso la tranquilla città di Lewiston, Maine, la sera del 25 ottobre, quando un riservista dell’esercito, identificato come Robert Card, ha aperto il fuoco in una sala da bowling e in un bar-ristorante, uccidendo almeno ventidue persone e ferendone più di cinquanta. Questo atto di violenza brutale scuote gli Stati Uniti e riaccende il dibattito sulla devastante presenza delle armi da fuoco nella società.
Le autorità locali, alle prese con un assassino armato e pericoloso ancora in fuga, chiedono alla comunità di rimanere al sicuro. Il presidente Joe Biden, informato dell’incidente, ha abbandonato una cena di stato in onore del primo ministro australiano Anthony Albanese per seguire gli sviluppi della situazione e offrire il sostegno federale alla governatrice del Maine, Janet Mills.
Questi atti di violenza si sono verificati in almeno due luoghi distinti, una sala da bowling e un bar-ristorante, mentre l’FBI è coinvolto nelle indagini. Ulteriori, ma non confermati, report suggeriscono una sparatoria in un centro logistico di Walmart. La comunità locale è sconvolta, tanto che le scuole sono state chiuse il 26 ottobre per elaborare il trauma.
Questa tragedia sottolinea la pervasiva epidemia di armi da fuoco negli Stati Uniti. Il tasso di mortalità dovuto a armi da fuoco nel paese è drammaticamente più alto rispetto ad altre nazioni sviluppate, con più di quindicimila morti causati da armi da fuoco all’inizio dell’anno, secondo il Gun Violence Archive (GVA).
Da sparatorie di massa in luoghi di lavoro a centri di culto, da supermercati a locali notturni, e da autostrade a mezzi pubblici, la storia recente degli Stati Uniti è segnata da episodi violenti. Tuttavia, nonostante gli appelli del presidente Biden e le proteste pubbliche, il Congresso non ha affrontato seriamente il problema, spesso influenzato dalla potente lobby delle armi, la National Rifle Association (NRA).
Il terrore che si è abbattuto su Lewiston deve essere un richiamo alla nazione affinché combatta in modo risoluto la questione delle armi da fuoco e lavori per un futuro più sicuro per tutti i suoi cittadini, prendendo a cuore il monito di Alberto Sordi: “Finché c’è guerra c’è speranza.” Questo è un dovere morale che richiede un impegno collettivo e determinato.
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