Una Lollo sconosciuta a molti: fotografa, pittrice, scultrice
L’altra Gina Lollobrigida
Maria Catalano Fiore
La “Lollo”, Gina Lollobrigida, la grande attrice, identificata anche come “la Bersagliera”, non era una popolana ciociara, bensì, prima di essere coptata nel mondo del cinema, una ragazza di buona famiglia borghese, suo padre Giovanni, era un produttore di mobili, che avendo perso l’attività in tempo di guerra, si era trasferito, con la famiglia, dalla Ciociaria a Roma. Gina era anche una ragazza che frequentava l’Accademia di belle Arti di Roma, dipingeva ritratti per ricavarne qualcosa in più, aveva in mente di percorrere una carriera come pittrice e, soprattutto, come scultrice.
Una passione che non ha mai abbandonato del tutto e che ha ripreso attivamente, non appena ha rallentato, la sua attività di attrice.
Prima come fotografa, poi come pittrice e poi dedicandosi alla sua attività di scultrice anche di grandi opere.
Molto bene conosce questo suo aspetto, il fotoreporter Rino Barillari, il “re dei paparazzi romani”. Un personaggio singolare, un paparazzo “signore” mai invadente, una persona che realmente è la memoria vivente non solo della “dolce vita” romana, ma soprattutto degli anni d’oro del cinema e dei grandi divi italiani tra gli anni 60 ed i 90, quando man mano i grandi attori, registi e tutte le maestranze di Cinecittà hanno cominciato ad andar via.
Rino ammira molto la sua serietà e professionalità anche in quello che potrebbe essere considerato solo un hobby, ma non lo è del tutto.
Rino Barillari è un personaggio che, ho conosciuto, grazie ad amici comuni, e frequentato, acquisendo aneddoti ed aspetti, anche privati, di grandi personaggi. Rino mette a disposizione questo suo patrimonio molto volentieri ai suoi amici.
Sua una un impressionante numero di scatti fotografici. A Gina dobbiamo foto spontanee, non posate di personaggi come Paul Newman, Salvator Dalì, David Cassidy, Audrey Hepburn, Ella Fitzerald, David Niven, ecc…
Gina pubblica anche 8 volumi di fotografie, cataloghi e 3 importanti reportage documentari. Il primo è quello esclusivo, datato 1974, foto ed una lunga intervista, a Fidel Castro, che la ospita in un suo soggiorno a Cuba, e che per lei prende una bella “cotta”.
Il secondo su Indira Gandhi, nel 1976, l’ultimo l’ha girato alle Filippine, lungo 2 ore, in 35 mm.
Nel 1980 le sue foto sono esposte al museo Camevalet, a Parigi, dove riceve la medaglia d’oro della città. “Le Monde”, autorevole quotidiano francese scrive delle sue opere fotografiche: “Ha l’occhio di un Cartier Bresson, ha talento, è pieno di energia e le sue foto hanno una forza sconvolgente. E’ veramente una grande artista”.
Gina frequenta abitualmente ambienti artistici ed è amica di molti artisti contemporanei come Francesco Messina, Giacomo Manzù, Giorgio De Chirico, Salvator Dalì, Jacob Epstein. Quando le chiedono di posare per loro, lei, lusingata, accetta, osservando con attenzione il loro lavoro, cercando di carpire il segreto del loro talento e della loro arte.
Gina Lollobrigida si sente soprattutto una scultrice. Pare che nel 1962, girando il film “Venere imperiale” sulla vita romanzata di Paolina Borghese Bonaparte, sia lei a suggerire la famosa scena di nudo di Paolina in posa per il celebre scultore Antonio Canova, rifacendosi alla famosa foto del critico Bernard Berenson, in ammirazione, nella galleria Borghese di Roma, davanti all’opera, scattata nel 1955.
Ecco la sequenza del film che ha turbato il mondo.
Gina ammira molto Giacomo Manzù, cerca di carpire la sua arte: “E’ lui che mi ha comunicato l’umiltà e la passione indispensabili per scolpire”, ripete in più interviste.
Nel 1980 viene nominata “Cavaliere della Repubblica Italiana “e, nel 1996 diventa Accademica Onoraria dell’antica “Accademia delle Arti del Disegno di Firenze”, terza donna a ricevere questo onore dopo l’astronoma Margherita Hack ed il Premio Nobel Rita Levi Montalcini.
Nel 1992 rappresenta l’Italia all’Expò di Siviglia con la scultura “Vivere insieme” una grande aquila cavalcata da un bimbo felice. Opera premiata anche in Francia dal Presidente francese Francois Mitterand definendola “artista di valore”.
Gina predilige la Toscana come suo habitat lavorativo di scultrice, in particolare Pietrasanta, città a fortissima vocazione artistica, soprannominata “la piccola Atene”. Dagli anni 90 in poi, la sua attività principale diventa quella di scultrice.
Nella sua carriera ha modellato più di sessanta sculture, di cui alcune in marmo.
Nel 2002 Gina espone alcune creazioni del Parco de “La Versiliana Festival”. Sempre a Pietrasanta, tempo dopo, esce il volume “Vissi d’arte”, pubblicato da Motta editore, con presentazione di Philippe Daverio, un vero catalogo delle opere di Gina.
Nel 2002 più di cinquecentomila persone l’hanno acclamata e festeggiata durante una manifestazione a Jesolo, la spiaggia di Venezia, dove le viene dedicato il lungomare come attrice e come artista.
Nel 2003 tiene la prima grande esposizione delle sue opere al “Museo Puskin di Mosca” conclusasi con l’incontro, nella residenza di Novo Ogarev, con il presidente russo Vladimir Putin che si complimenta.
Nel 2007 la Repubblica di San Marino effettua, per la prima volta, una emissione di 4 francobolli celebrativi di Gina artista.
Nel 2007 il Comune di Pietrasanta la consacra con la “Cittadinanza onoraria”.
Gina Lollobrigida, prima di salutarci ha lasciato un messaggio: “Sono stata fortunata, perché ho avuto delle esperienze molto buone, ma anche abbastanza tragiche nella mia vita… mi piacerebbe essere ricordata, lasciare la mia testimonianza per quanto ho fatto per il cinema, ma anche per la scultura e la fotografia. Ho avuto sempre una gran voglia di vivere e tutte le difficoltà e gelosie che ho avute le ho superate perché sono tosta, non mi si distrugge così”.
R.i.p. grande artista a 360°.
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