Vaccinazione anticovid-19 per i bambini
Puglia svetta nella protezione dei più piccoli
Lidia Petrescu
Oltre 64 mila nuovi casi di Covid-19 nei bambini di età compresa tra 6 e 11 anni in una settimana (dal 2 al 9 gennaio), con 113 ospedalizzazioni e un ricovero in terapia intensiva, sono i ultimi dati sconcertanti dell’evoluzione della pandemia del coronavirus in Italia.
A sottolinearlo, alla luce dei dati contenuti nei bollettini dell’Istituto Superiore di Sanità, è la Società Italiana di Pediatria, che “torna a ricordare ai genitori l’importanza di proteggere i più piccoli con la vaccinazione contro il Covid-19“.
Attualmente in Italia meno di 1 bambino su 4 (24,4%) nella fascia 5-11 anni ha ricevuto una dose.
Esiste però una notevole eterogeneità territoriale, con alcune regioni che non arrivano al 15% e altre che si collocano molto più avanti della media nazionale. Lo sottolinea la Società Italiana di Pediatria.
“Di grande interesse è il caso della Puglia dove oltre il 40% dei bambini tra 5 e 11 anni ha già ricevuto la prima dose” afferma la Presidente SIP Annamaria Staiano.
“La Regione ha puntato sin dall’inizio della campagna di immunizzazione contro il Covid-19 sulla somministrazione del vaccino nelle scuole, con il coinvolgimento di igienisti e pediatri. Un modello organizzativo che sembra funzionare molto bene e che anche altre regioni hanno iniziato a mettere in atto”, aggiunge la Presidente SIP.
Intanto i dati di farmacovigilanza che arrivano dagli Stati Uniti, dove oltre 9 milioni di bambini tra 5 e 11 anni hanno ricevuto una dose del vaccino, confermano che questo è sicuro, oltre che efficace.
Su 8,7 milioni di dosi somministrate nel periodo 3 novembre- 19 dicembre le segnalazioni di eventi sono state pari allo 0,05% e si è trattato nella quasi totalità di casi non seri.
Le miocarditi sono state 11 di cui 7 non gravi (e risolte) e 4 in osservazione al momento della stampa del Rapporto.
Un altro studio pubblicato su dati americani conferma che il vaccino protegge bene anche da una delle complicanze più pericolose per bambini e adolescenti, l’infiammazione multi-sistemica (MIS-C).
“Lo studio, condotto da luglio a dicembre 2021 negli Stati Uniti, ha rivelato che il 95% degli adolescenti ospedalizzati con MIS-C non risultava essere stato vaccinato” afferma Rocco Russo, responsabile del Tavolo Tecnico Vaccinazioni SIP.
“È importante sottolineare che si tratta di una condizione clinica rara che si verifica in un contagiato ogni 3.200 (dati Usa) ed è più comune tra i bambini più piccoli (che durante il periodo dello studio non potevano essere ancora vaccinati). Questo lavoro rafforza l’evidenza che il vaccino protegge non solo dalla malattia ma anche dalle complicanze”.
“È necessario un grande impegno anche dei pediatri per far sì che aumentino ulteriormente le percentuali di vaccinazione tra i bambini in età scolare, per proteggerli dall’infezione e soprattutto dalle forme più gravi di malattia che rendono necessaria l’ospedalizzazione”, afferma Giovanni Corsello, Editor in Chief di Italian Journal of Pediatrics, rivista ufficiale della SIP.
“La sinergia tra pediatri, famiglie e mondo della scuola – conclude – è necessaria per il contenimento del COVID-19 e la vaccinazione nelle scuole va vista come mezzo per aumentare in tempi più brevi le percentuali di bambini e ragazzi vaccinati”.
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