Vero ritratto di Lucrezia Borgia
In questi giorni in libreria il primo romanzo, dedicato ai Borgia, della scrittrice inglese Alex Connor. L’autrice stessa ne pubblica un breve riassunto.
Maria Catalano Fiore
Ovviamente non è la prima biografia, ne sarà l’ultima sulla tanto chiacchierata famiglia dei Borgia.
La prima biografia è quella del Cardinale, ed abile letterato, Pietro Bembo (1470-1547) amico di Ludovico Ariosto e Aldo Manunzio, proclamatore dell’importanza della grammatica nella lingua italiana. Uomo sempre attivo anche negli affari e commerci della sua ricca famiglia veneziana, frequentatore di varie Corti italiane, tra cui quella di Ferrara che la famiglia d’Este, e soprattutto Lucrezia che ne aveva fatto un importante centro letterario e musicale. Innamorato da sempre di Lucrezia, frequentata ancora meglio nel 1502 e con la quale ebbe presumibilmente una relazione. Non era raro che prelati e Cardinali avessero una compagna o più di una ed anche dei figli che spesso riconoscevano come loro eredi.
La grande “Fiamma” del Bembo fu, riconosciuta da tutti, Lucrezia Borgia, al tempo Duchessa di Ferrara a cui dedica il suo scritto “Gli Asolani” e con la quale intrattenne un fitto rapporto epistolare, probabilmente platonico, tra il 1503 ed il 1517, interrotto solo dalla sua nomina a Roma ed altro.
Questo carteggio, ritrovato nella Biblioteca Ambrosiana di Milano e definito da Lord Byron (1788-1824) come il “più bel rapporto epistolare d’amore del mondo” accompagnato anche da versi e da alcune missive in lingua spagnola da parte di lei. Interessante la lettura del trattato storico di Floriana Calitti “Bembo donnaiolo e la bella Lucrezia” ed. 1998. Oppure gli appunti di Giovanni della Casa. Quindi narrazione di chi Lucrezia la conosceva anche nell’intimo. Quindi più che attendibili i suoi scritti su di lei.
Ma non è tanto importante chiarire alcuni aspetti biografici di Lucrezia, già chiari da tempo. Dissipata la sua aura di Donna-Demone, figlia illegittima, vissuta tra veleni, intrighi e feste dissolute , tre matrimoni e numerosi amanti, è emersa la vera storia di una donna, istruita, amante delle arti, che parlava varie lingue, che lascia staccarsi, a caro prezzo, deve persino consegnare il primo figlio sotto la tutela dell’amica Isabella d’Aragona, dalla sua feroce famiglia.
Certo non è stata mai vita facile per lei distaccarsi dalle grinfie di un padre che abusava persino di lei, prima potente, ed intoccabile, Cardinale Rodrigo Borgia, poi Papa Alessandro VI, e di suo fratello Cesare Borgia, osannato dal Macchiavelli, ancora nomato per la sua furbizia, cattiveria e le sue atrocità, “il duca Valentino”. Sino al 1502, quando, appena 22enne, reduce già da due matrimoni, sposa il duca Alfonso I d’Este, si trasferisce a Ferrara per non rientrare mai pi a Roma, neanche per la morte di suo padre il Papa. Cesare già morto. Lei continua a vivere serenamente.
Ma in questo contesto, tra dicerie, vilipendi ed altro, tra tutte le biografie scritte pro e contro la sua persona la cosa più importante è l’identificazione, tra i tanti ritratti, coevi e postumi, finalmente, del vero volto e ritratto di Lucrezia opera di Bartolomeo Veneto.
Opera denominata da sempre come: “Ritratto di Flora”. Una tempera ad olio su un pannello di pioppo 43,6 x 34,6 attualmente a Francoforte, Sterdal Museum.
Bartolomeo Veneto, o Bartolomeo Veneziano (1502-1555) pittore ritrattista, allievo di Gentile Bellini, ha lavorato presso la corte Estense a Ferrara, proprio per la decorazione di alcune stanza di Lucrezia Borgia. Si hanno sue notizie specifiche tra il 1502 ed il 1531.
Molti sono i ritratti da lui eseguiti tra cui uno, proprio a Ferrara a Beatrice d’Este nel 1510 e la famosa Flora identificabile con Lucrezia.
Beatrice d’Este, qualcuno la vorrebbe beata, (1475 – 1497) nella sua breve vita è un personaggio chiave nella Storia italiana. Sposa a 15 anni di Ludovico il Moro, da cui ha due figli, cognata di Lucrezia (conosciutesi, forse, ma per poco), è anche Duchessa consorte di Milano e Bari, amica intima di Isabella d’Aragona, allora a Milano.
Flora non è un personaggio, anche se usato come nome femminile. Flora è un FIORE, è la vita stessa vegetale che ci circonda. La Flora e la Fauna creano il nostro mondo. Indubbio il significato allegorico, come si potrebbe considerare una allegoria tutta la breve vita di Lucrezia. Vita divisibile in due atti : Atto I I Borgia. Atto II la duchessa di Ferrara.
Lucrezia Borgia /Flora: la sua coscienza sarà pulita? Chissà, e neppure siamo giudici, certo è che è stata una gran donna ed una Guerriera sempre.
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su Facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.